Ognuno, nella vita, ha il suo supereroe, ma solo chi è dotato di grande ironia può eleggere a propri idoli un a banda di vecchietti sgangherati, per quanto abbiano alle spalle un passato glorioso e di tutto rispetto.
Ma l'ironia di Davide Calì non teme confronti, ed è per questo che adoriamo la trilogia dei suoi anziani supereroi.
Vi avevo già parlato di La casa di riposo dei supereroi in un post sui libri tascabili. E se anche voi vi siete affezionati a questi improbabili personaggi, potete completare la serie con L'accademia dei supereroi e l'ultimo uscito, La supergita dei supereroi.
Editi da Biancoenero edizioni nella collana Minizoom, sono libri tascabili ed economici, perfetti per i primi lettori: il testo, in stampatello minuscolo, è in font ad alta leggibilità , con spaziature e densità pensate per facilitare la lettura.
I due sequel perdono un po' dell'azione e del pathos presenti nel primo episodio della serie, per concentrarsi sulle singolari caratteristiche di ogni personaggio e sulla loro portata umoristica: qui non c'è una città messa in pericolo, né un nemico da sconfiggere, ma una serie di gag, di episodi e di tormentoni ricorrenti che rendono la lettura coinvolgente e divertente.
L'accademia dei supereroi inizia con un'impietosa descrizione di ciò che i supereroi in pensione non riescono più a fare: a causa dell'artrosi, Siberia non può più schioccare le dita per provocare tempeste, mentre Tritone evita l'acqua che gli provoca reumatismi. Tremendamente annoiati dalla routine della casa di riposo, cercano di impegnarsi in un programma di attività che si rivela fallimentare, finché decidono di avviare un'accademia per formare nuovi, giovani eroi grazie alla loro esperienza.
Nonostante l'iniziativa finisca in tv, i nostri non troveranno di meglio che insegnare le proprie arti ad altri vecchietti di un'altra casa di riposo, e tutto finirà in un'allegra battaglia di purè.
La supergita dei supereroi vede comparire accanto al nome di Calì quello di Alice Piaggio, che ha curato le illustrazioni aggiungendo un po' di profondità ma conservando i colori e lo stile fortemente caricaturale.
Qui la presentazione iniziale si sofferma ironicamente su un altro cliché della senilità : i farmaci. Testa di Ferro prende una pillola per le giunture, Capitan Ametista ne prende due per la memoria (a meno che non si dimentichi di prenderle!), e così via.
Ma anche in questo episodio i nostri eroi si annoiano e decidono così di organizzare una gita.
Ognuno di loro si equipaggia a modo suo: chi vuole andare a raccogliere funghi, chi preferisce il mare.
Ma tra tante mete, nessuna sembra andare bene: l'acquario e lo zoo sono chiusi di lunedì, il mare e la montagna sono troppo lontani.
Finiranno in un centro commerciale, ma attenti a considerarla una meta banale o da vecchietti, perché ai loro occhi ormai poco avventurosi quel luogo è pieno zeppo di scoperte e di meraviglie.