Prima o poi arriva anche quel momento, quel Natale. Quello in cui il vostro bambino fa il primo passo in direzione contraria alla magia, e intuisce (o scopre da un amico) la vera identità di chi ogni anno gli lascia i doni sotto l'albero.
Non si prendono in giro i bambini, di questo sono fermamente convinta: a domanda diretta, quando arriverà , risponderò con tutto l'amore e la sincerità di cui sono capace.
Ma credo anche che la verità sia in grado di includere quel briciolo di magia che rende il Natale un momento speciale, e che ci siano molti modi per conservare l'atmosfera di stupore anche dopo il fatidico svelamento.
Uno di questi modi lo hanno trovato Hiroko Motai e Marika Maijala, con Un milione di Babbi Natale.
Portato in Italia da Terre di Mezzo editore, questo albo racconta una versione inedita della storia del vecchietto con la barba bianca.
Vi si narra infatti che un tempo, sulla Terra, ci fossero pochissimi bambini, e quindi Babbo Natale riuscisse agevolmente a portare regali a tutti. L'aspetto curioso è che i bambini lo vedevano e potevano interagire con lui.
Con l'aumentare della popolazione, però, il suo incarico si fece troppo pesante, e così espresse il desiderio di sdoppiarsi. Si trasformò in due Babbi Natale, e poi in quattro, e poi in otto, diventando però via via più piccolo: prima la metà , poi un quarto, un ottavo e così via. Quando i Babbi Natale divennero un milione, erano grandi un milionesimo di quello originale, impossibili da vedere a occhio nudo. È la dimensione, insomma, e non la magia, a rendere il caro vecchietto invisibile!
Ma come possono degli esseri così piccoli portare regali così grandi? La soluzione è presto trovata. Con le loro minuscole dimensioni, riescono a infilarsi nelle orecchie dei grandi e sussurrare loro:
"Fate un regalo a ogni bambino".E noi adulti continuiamo a obbedire.
È curioso questo utilizzo della seconda persona, proprio nella frase finale del libro. È come se alla fine si scoprisse che tutta la storia è stata narrata da un genitore. Quel "noi" rappresenta la conciliazione tra la verità e la magia: l'adulto è investito di un compito, quello di preservare la meraviglia del Natale.
Il libro non spiega oltre. L'adulto non si fa domande, sembra obbedire solo per incanto, o perché sa che quello è il suo ruolo.
Un milione di Babbi Natale è un libro che fonde età adulta e fanciullezza. Per la sua trama semplice potrebbe essere adatto già dai 4 anni, ma è evidente che andrà letto a chi già sa tutto su Babbo Natale. Inoltre, nonostante sia un adulto a raccontare la storia, le illustrazioni di Marika Majiala che la accompagnano si presentano come deliziosi scarabocchi fanciulleschi, segni di pastello a cera dal tratto incerto e a volte confuso.
Un milione di Babbi Natale si situa proprio al margine tra infanzia e maturità , in questo incontro tra due età diverse ma così profondamente legate. Esattamente lì, dove risiede la vera magia del Natale.