Sono ancora in tempo per presentarvi un libro dallo squisito sapore invernale?
Credo di sì, e non solo perché non sappiamo mai quando arriva l'ultima neve dell'anno, ma anche perché una storia ben riuscita non ha stagioni.
Chi mi segue già conosce bene Nino e Taddeo, due personaggi straordinariamente sensibili e surreali che amo molto e ho già raccontato attraverso le recensioni dei primi tre volumi "stagionali": Nino & Taddeo dipingono la primavera, Nino & Taddeo e la torta di lombrichi, Nino & Taddeo. Un'estate in tandem.
Per l'inverno, Terre di Mezzo editore ci porta una nuova raccolta di storie, scritte da Henri Meunier e illustrate con il tocco ironico e vagamente fumettistico di Benjamin Chaud.
Nino & Taddeo e i primi fiocchi di neve ci riporta in quel contesto fatto di natura, amicizia e quotidianità che abbiamo già imparato a conoscere e ad amare, e ancora una volta ci fa assaporare quell'amicizia unica tra due personaggi diversi ma uniti da un profondo affetto.
C'è il rischio, dopo tante storie, di soffrire un po' della monotonia del già visto, invece Nino & Taddeo e i primi fiocchi di neve inserisce un equilibrio nuovo nel rapporto tra i due protagonisti.
Se nelle puntate precedenti Topo Taddeo si dimostrava protettivo nei confronti di Nino la Talpa, e sopperiva ai problemi causati dalla sua scarsissima vista con qualche innocente bugia o intervenendo al suo posto, vediamo stavolta i ruoli in qualche modo rovesciarsi.
Nel primo dei racconti contenuti in questa raccolta, Nino la Talpa getta nel fuoco il libro di avventure che voleva farsi leggere, credendolo un ciocco di legno. Ma è lui stesso, stavolta, a trovare la soluzione, dimostrando la propria unicità . Se il libro è finito nel fuoco, si può leggere il ciocco di legno!
E solo Nino la Talpa, così poco abituato a vedere le cose e così avvezzo a immaginarle, può avere abbastanza immagini interiori da ricavare un romanzo da un ciocco di legno.
E anche quando, all'arrivo della prima neve, i due fanno a gara a chi riesce ad acchiappare con la bocca il primo fiocco, improvvisamente la vista non sembra più un senso così importante, perché i fiocchi cadono senza badare a chi li vede.
Nino ritrova insomma in questo capitolo una sua nuova singolarità , che fa del suo piccolo handicap un punto di forza: non sempre ciò che si vede è poi così importante.