Che bella quell'età in cui si può credere che qualcuno ci possa rubare il naso!
Che bello quel pensiero magico unito alla sensazione che tutto sia fluido, che una parte del tuo corpo non ti appartenga necessariamente, e magari invece ad appartenerti è quella di qualcun altro (le braccia della mamma, ad esempio).
E che bello ritrovare questa magia e questo gioco in un libro!
Bobò pupazzo distratto, di Édouard Manceau (Terre di Mezzo editore) è un cartonato interattivo in cui i più piccoli ritrovano ritmi, meccanismi e sensazioni che fanno parte del loro giocare quotidiano con gli adulti di riferimento. Un libro che parla con il loro linguaggio e con la loro stessa logica illogica.
Nell'incipit, ci viene presentato Bobò, "il più buffo di tutti i pupazzi": la sua figura si staglia netta sulla pagina bianca, senza sfondi o distrazioni. Bobò ha colori carichi e linee morbide ben evidenziate dai contorni neri, per catturare l'attenzione anche dei bimbi più distratti. Le sue caratteristiche visive lo rendono adatto già dall'anno di età , ma per cogliere pienamente il meccanismo narrativo, non lo proporrei prima dei 18 mesi/2 anni.
Pagina dopo pagina, Bobò perde sempre qualcosa:
Ma Bobò, hai perso la bocca?
È proprio distratto il mio Bobò.
Il tono di voce con cui il narratore si rivolge al personaggio è materno, simile a quello che il bimbo è abituato a sentire da chi lo accudisce.
Il pupazzo Bobò mantiene in ogni pagina la medesima posizione, ma gli scompaiono di volta in volta cappello, braccia, pancino. Gli occhi sono quasi gli ultimi ad andarsene, così Bobò mantiene la sua buffa espressione fino alla fine, quando con un tocco del bambino, tornerà tutto al suo posto.
Può diventare un semplice gioco, quello di Bobò: basta ricalcare il personaggio, ritagliarne i pezzi e farli cercare e ricomporre dal bambino, in una sorta di caccia al tesoro, sul tavolo o, per i più grandicelli, in giro per tutta la casa. Ricomporre Bobò e vederlo sorridere è sempre una gioia, un po' come ritrovare un amico.
Bonus track: con un pizzico di fantasia, abbiamo provato a leggere Bobò pupazzo distratto anche a ritroso, partendo dal fondo e facendo ritrovare a Bobò, a ogni pagina, un pezzetto. Anche così, la magia è assicurata.