Cos'ha di così affascinante un uovo?
Forse il fatto di racchiudere la potenzialità di una nuova vita. Forse il mistero che protegge, nascondendo quel che c'è al suo interno.
Ci vediamo fuori? inizia così: raccontando questo mistero.
Non sappiamo ancora chi parla, non siamo certi di cosa rappresenti l'immagine. Ci sono solo uno sfondo bianco e delle forme, di diversi colori e dimensioni.
Voltiamo pagina con la stessa soddisfazione di quando apriamo un pacchetto di figurine: ora quello che vediamo è uno spaccato di cosa succede all'interno delle uova, dentro le quali crescono animali molto diversi fra loro: una tartaruga, un coccodrillo, uno struzzo... è buffo vederli ripiegati e raccolti dentro questa forma che ormai va loro stretta.
L'autrice Emma Lidia Squillari coniuga il realismo delle loro posizioni con tratti ed espressioni da fumetto.
Uno dei tratti più interessanti di Ci vediamo fuori?, novità edita da Terre di Mezzo, è senza dubbio l'utilizzo dello spazio-pagina.
Quando escono dal guscio, gli animali occupano l'intera doppia pagina, incastrando le loro forme come se i loro corpi fossero pezzi di un grande puzzle. Lo sfondo bianco decontestualizza il racconto: non sappiamo dove si trovino questi animali, né perché siano vicini. Il loro è un ambiente bidimensionale, proprio come il racconto, che si dipana attraverso poche, semplici azioni, senza fornirci informazioni in più rispetto a quelle necessarie.
Adesso che ci penso, non sono stato molto educato.Non ho detto "Buongiorno"... o "Piacere di conoscervi".
Chi è che sta parlando?
E perché, pagina dopo pagina, gli animali scompaiono?
La lettura di Ci vediamo fuori? è fatta soprattutto di osservazione, di differenze tra una pagina e la successiva, dell'attenzione a scovare l'animale che manca, magari indovinandolo dalla forma della pancia del serpente, che si fa sempre più grande.
Non c'è morale, non c'è introspezione, ma un'invito alla contemplazione delle soluzioni grafiche, delle espressioni dei personaggi, del gioco dei vuoti e dei pieni che l'autrice riesce a rendere così significativo.
Anche dopo la prima lettura, quando il mistero dietro alle sparizioni è ormai svelato e sappiamo cosa aspettarci dal libro, resta la meraviglia di scovare i dettagli, anticipare il gioco, ammirare le immagini e la loro prospettiva così insolita.
La dama delle uova
Questo libro, dalle soluzioni grafiche di così grande impatto, non poteva non farmi venire voglia di farci un gioco.
Ho così preparato due serie di animali racchiusi da uova (se volete giocarci e vi accontentate della mia scarsa abilità nel disegno, potete usare il mio pdf, oppure il file print & cut per la Silhouette Cameo (la trovate sul sito di Creativamente Plotter) per stampare e ritagliare direttamente le pedine da gioco.
Le pedine sono composte da due serie di animali uguali, una colorata e una no (mi raccomando: colorate anche il retro delle uova per distinguere le pedine di un giocatore da quelle dell'altro).
Alle pedine vanno aggiunti:
- una scacchiera
- un dado
- si distribuiscono 5 pedine a testa (un serpente più altri 4 animali), che i due giocatori dovranno appoggiare, coperte (senza quindi sapere a che animale corrisponde ogni uovo) sulle caselle nere della scacchiera, ai due bordi opposti;
- a turno, ogni giocatore tira il dado e muove una delle sue pedine in qualsiasi direzione (anche cambiando direzione durante la stessa mossa, ad esempio con un percorso a L);
- quando un uovo arriva a toccare l'altro estremo della scacchiera, può essere girato;
- il serpente, una volta girato, può mangiare gli altri animali (ma non le uova) passandoci sopra;
- il serpente può essere mosso solo una mossa ogni due. Dopo aver mangiato, invece, starà fermo due turni per digerire;
- solo quando entrambi i concorrenti avranno girato i propri serpenti, i serpenti potranno mangiare anche le uova non ancora schiuse. Un serpente non può mangiare un altro serpente.
- Vince il giocatore che riesce a mangiare tutte le pedine avversarie.
Buon divertimento, e in bocca al lupo, anzi, al serpente!