"Non sono stato io, sono state le mie mani!" mi diceva qualche anno fa il Piccolo T quando gli cadeva qualcosa.
Fa parte di un certo pensiero magico dei bambini riconoscere ad alcune parti del corpo una dignità di essere a sé stante. Da neonati, infatti, la "scoperta dei piedi", della capacità di toccarli e afferrarli con le mani, è una tappa evolutiva importante nella consapevolezza di sé.
È in questa magia e in questa consapevolezza del proprio corpo che si inseriscono, con una ventata di freschezza, due proposte per la prima infanzia: Il viaggio di Piedino e Il sogno di Ditino, di Elisa Mazzoli e Marianna Balducci (Bacchilega Junior).
Pur mantenendosi aderenti ai canoni che rendono un libro adatto a una fascia d'età attorno all'anno (testi minimali, figure semplici su sfondi non complessi, pochi elementi per pagina, contrasti cromatici), questi due libri si presentano subito come qualcosa di nuovo e diverso dal solito, con la loro commistione di fotografia e illustrazione e questi teneri e peculiari personaggi.
Protagonista di Il viaggio di Piedino (premio nazionale “Nati per leggere” 2018) è il piede cicciotto di un bimbo. Fotografato, scontornato e immerso in un ambiente illustrato, lo vediamo camminare, affrontare il mondo e fare esperienza degli oggetti e degli spazi che lo circondano.
L'esperienza di scoperta si dipana in una sequenza di due doppie pagine, dando respiro all'azione: nella prima, Piedino si trova di fronte a qualcosa di nuovo, nella seconda ne fa esperienza:
Il testo si sviluppa su frasi minime (soggetto - verbo - complemento) che rimano tra loro.
Piedino è piede, ma è anche umano, bambino: è un cucciolo che esplora e scopre i suoi sensi: cammina su un sasso e sembra quasi voglia saggiarne la consistenza, affonda tra i petali di un fiore per annusarlo (in una bellissima immagine in cui ci sembra di sentire la sensazione tattile delle dita tra i petali).
Il lessico semplice, fatto di parole brevi, accompagna il piccolo lettore a ripetere le sue prime parole, e non manca, alla fine del "viaggio", il momento rassicurante, in cui Piedino incontra il suo papà .
Ha un ritmo più serrato, invece, Il sogno di Ditino, che vede come protagonista una manina dall'indice teso e pronto a indicare, toccare, infilarsi un po' ovunque.
Le azioni non si distendono più su due doppie pagine, ma seguono incalzanti una dopo l'altra: questo ditino non si limita a scoprire il mondo, ma ne è parte attiva, si finge pennello e poi cannuccia, segue le figure sulla pagina di un libro, gioca a cucù interagendo con le illustrazioni in modo più articolato.
Anche lui, però, nel prepararsi alla nanna, cerca alla fine rassicurazione e contatto, questa volta con la mamma, perché ogni avventura finisce sempre con una coccola.
Le immagini fotografiche che attraggono particolarmente i bimbi piccoli, le parole ritmate e rimate, le azioni semplici, l'attenzione a parti del corpo che rappresentano per i piccoli strumenti di esplorazione del mondo: Il viaggio di Piedino e Il sogno di Ditino sono due perfetti compagni nel viaggio dei piccoli lettori alla scoperta del fascino della lettura.
Fa parte di un certo pensiero magico dei bambini riconoscere ad alcune parti del corpo una dignità di essere a sé stante. Da neonati, infatti, la "scoperta dei piedi", della capacità di toccarli e afferrarli con le mani, è una tappa evolutiva importante nella consapevolezza di sé.
È in questa magia e in questa consapevolezza del proprio corpo che si inseriscono, con una ventata di freschezza, due proposte per la prima infanzia: Il viaggio di Piedino e Il sogno di Ditino, di Elisa Mazzoli e Marianna Balducci (Bacchilega Junior).
Pur mantenendosi aderenti ai canoni che rendono un libro adatto a una fascia d'età attorno all'anno (testi minimali, figure semplici su sfondi non complessi, pochi elementi per pagina, contrasti cromatici), questi due libri si presentano subito come qualcosa di nuovo e diverso dal solito, con la loro commistione di fotografia e illustrazione e questi teneri e peculiari personaggi.
Protagonista di Il viaggio di Piedino (premio nazionale “Nati per leggere” 2018) è il piede cicciotto di un bimbo. Fotografato, scontornato e immerso in un ambiente illustrato, lo vediamo camminare, affrontare il mondo e fare esperienza degli oggetti e degli spazi che lo circondano.
L'esperienza di scoperta si dipana in una sequenza di due doppie pagine, dando respiro all'azione: nella prima, Piedino si trova di fronte a qualcosa di nuovo, nella seconda ne fa esperienza:
Piedino trova un fiore/Piedino sente l'odore
Il testo si sviluppa su frasi minime (soggetto - verbo - complemento) che rimano tra loro.
Piedino è piede, ma è anche umano, bambino: è un cucciolo che esplora e scopre i suoi sensi: cammina su un sasso e sembra quasi voglia saggiarne la consistenza, affonda tra i petali di un fiore per annusarlo (in una bellissima immagine in cui ci sembra di sentire la sensazione tattile delle dita tra i petali).
Il lessico semplice, fatto di parole brevi, accompagna il piccolo lettore a ripetere le sue prime parole, e non manca, alla fine del "viaggio", il momento rassicurante, in cui Piedino incontra il suo papà .
Ha un ritmo più serrato, invece, Il sogno di Ditino, che vede come protagonista una manina dall'indice teso e pronto a indicare, toccare, infilarsi un po' ovunque.
Le azioni non si distendono più su due doppie pagine, ma seguono incalzanti una dopo l'altra: questo ditino non si limita a scoprire il mondo, ma ne è parte attiva, si finge pennello e poi cannuccia, segue le figure sulla pagina di un libro, gioca a cucù interagendo con le illustrazioni in modo più articolato.
Anche lui, però, nel prepararsi alla nanna, cerca alla fine rassicurazione e contatto, questa volta con la mamma, perché ogni avventura finisce sempre con una coccola.
Le immagini fotografiche che attraggono particolarmente i bimbi piccoli, le parole ritmate e rimate, le azioni semplici, l'attenzione a parti del corpo che rappresentano per i piccoli strumenti di esplorazione del mondo: Il viaggio di Piedino e Il sogno di Ditino sono due perfetti compagni nel viaggio dei piccoli lettori alla scoperta del fascino della lettura.