Qualche anno fa, io e una mia cara amica avevamo una splendida tradizione: ci regalavamo per Natale il libro che più ci era piaciuto durante l'anno appena trascorso.
È grazie a lei che ho conosciuto due tra i miei romanzi preferiti in assoluto, Pastorale americana e La versione di Barney.
Così, anche se non credo molto ai bilanci di fine anno, in questo periodo di classifiche e resoconti, vi offro il mio "best of", le più belle scoperte nel campo della letteratura per l'infanzia di questo mio 2017.
Il più bel cartonato.
Poetico, divertente, leggero ma con un messaggio profondissimo, ideale per la lettura ai bimbi già dai 18 mesi, Io vado! è la dimostrazione che i veri capolavori si nascondono dietro le cose più semplici.
(Se vi siete persi la mia recensione, eccola qui.)
Il più bell'albo illustrato.
Inutile cercare la ragione dietro un amore: il cuore spesso è completamente irrazionale.
E forse è per questo che quest'anno mi sono innamorata perdutamente di Sam e Dave scavano una buca, un albo che di razionale ha ben poco.
La sua bellezza sta proprio lì: nell'umorismo nonsense, oltre che naturalmente nell'ironia delle illustrazioni di Klassen. Un piccolo diamante da scoprire (se ci riuscite).
Ve lo ricordate? Ne avevo parlato qui.
Il più bel romanzo per bambini.
Questo è stato l'anno in cui con il Piccolo T ho iniziato ad affrontare titoli più impegnativi dei semplici albi illustrati, e lo stile e le trovate di Il trattamento ridarelli di Roddy Doyle sono state una vera e propria rivelazione.
Perché non è mai troppo presto per insegnare ai bambini che la lingua e le sue strutture sono uno strumento d'espressione malleabile, e che si può giocare con la forma, oltre che con il contenuto.
E qui trovate la mia recensione (con un semplice gioco a tema... cacca).
Il miglior illustratore.
Mi devo ripetere, visto che l'ho già citato, ma la mia folgorazione per Jon Klassen è stata così potente che merita un capitolo a parte. Lo avevo già amato in Voglio il mio cappello!, ma nel 2017 ho scoperto come il suo tocco possa rendere speciale anche una storia dolce come Filo magico, donandole quel tocco di ironia e di humour che la salva dalla retorica (ne ho parlato qui). Ed è così, insomma, che Klassen si è guadagnato perfino lo sfondo del mio smartphone.
Il personaggio dell'anno.
Sarà per un desiderio di esprimere liberamente quella che sono, o per il proposito di lasciarlo fare anche ai miei figli, limitando i "no, non si fa!", ma il personaggio che più ho amato nel 2017 è stato lui: il Signor Tigre, che impassibile, determinato e sempre sorridente riesce nell'impresa difficile di trovare se stesso. O forse sarà anche perché il "nostro" Signor Tigre, quello che avevamo costruito in questo post, ha ancora un posto speciale accanto al letto del Piccolo T, e quindi ormai anchelui è uno di famiglia.
E poi c'è Roar! come diventare un leone, che forse non ho capito ancora bene come classificare in questo elenco, ma so che ci doveva essere.
Potrebbe vincere il titolo di miglior albo per la lettura di gruppo (non l'ho ancora sperimentato, ma sono piuttosto certa che avrebbe successo), o di miglior libro interattivo (tecnicamente non lo è, ma mi è venuto spontaneo leggerlo come se lo fosse, coinvolgendo il Piccolo T nelle "lezioni"). So per certo che è il miglior "qualcosa", e se non vi convincerete leggendo la mia recensione, forse lo farete leggendolo e basta.
No, non credo molto ai bilanci di fine anno.
Ma questo lo posso dire: è stato un 2017 di belle scoperte.
Buon albo nuovo a tutti!
Potrebbe vincere il titolo di miglior albo per la lettura di gruppo (non l'ho ancora sperimentato, ma sono piuttosto certa che avrebbe successo), o di miglior libro interattivo (tecnicamente non lo è, ma mi è venuto spontaneo leggerlo come se lo fosse, coinvolgendo il Piccolo T nelle "lezioni"). So per certo che è il miglior "qualcosa", e se non vi convincerete leggendo la mia recensione, forse lo farete leggendolo e basta.
No, non credo molto ai bilanci di fine anno.
Ma questo lo posso dire: è stato un 2017 di belle scoperte.
Buon albo nuovo a tutti!