Di Pluk, va detto, non ce n'è mai abbastanza.
Perché non è semplice trovare un libro che sia adatto anche a un'età prescolare pur non essendo un albo, con una scrittura scorrevole ma non banale, un perfetto equilibrio tra prosa e dialogo, un lessico curato, personaggi e trama fuori dall'ordinario, ma perfettamente credibili nella finzione letteraria.
È una festa, quindi, riaccogliere Pluk, tornato in libreria con Pluk e gli animali da salvare, sempre edito da LupoGuido: non un vero e proprio secondo capitolo, ma qualcosa che si avvicina di più a un prequel.
Come spiega una nota in apertura, le avventure di Pluk sono state originariamente pubblicate a puntate su una rivista olandese tra gli anni Sessanta e Settanta e solo in seguito raccolte in un libro. Questo volume raccoglie episodi che si collocano dopo l'arrivo di Pluk al grangrattacielo e l'incontro con i suoi diversi abitanti, ma prima di tutto il resto.
Questa nota è una cura non scontata e di grande valore, un gesto di trasparenza da parte della casa editrice verso un lettore che già conosce il personaggio e può così più agevolmente capire in che punto della storia collocarsi prima di lasciarsi andare al fluire della narrazione.
Una tale genesi potrebbe far pensare (visto anche il minor numero di pagine rispetto al primo volume) a una raccolta di "scarti", di capitoli meno riusciti, invece la storia di Pluk e gli animali da salvare scorre con una compattezza forse maggiore di quella del suo predecessore Pluk e il Grangrattacielo, nel quale si intrecciavano e si sviluppavano più trame.
Pluk e gli animali da salvare vede inveve un unico e ben distinto arco narrativo, che segue le vicende di Pluk e Mordispiace, un bimbo selvaggio cresciuto da una coppia di orsi e quindi dato in affidamento a zia Fida, abitante del grangrattacielo.
Ritroviamo molti dei personaggi già noti e ne conosciamo altri, a partire dal riuscitissimo Mordispiace, che non sa trattenersi dal mordere, salvo poi chiedere scusa, come suggerisce il nome. Teso tra due istinti, quello umano e quello animale, vuole ritrovare Mam e Papsi, gli orsi che l'hanno cresciuto, e al tempo stesso stare con zia Fida, cui è affezionato, e sarà questa tensione il motore delle avventure di questo libro.
Strada facendo, Annie M. G. Schmidt e Fiep Westendorp ci accompagnano dentro il mondo sospeso e bambino di Pluk e, da lì, dentro un mondo ulteriore, un grado ancora più elevato di sospensione, quello del misterioso meteorologo, a cui ci si affaccia da una grotta nascosta nel parco per poi scoprirvi interi biomi ricostruiti con il loro clima e la loro fauna.
È un viaggio nelle meraviglie, e ancora una volta ci sentiamo parte della storia, ed empatizziamo con i protagonisti. Perché anche noi, a volte, siamo così: promettiamo di non mordere, e poi lo facciamo ancora, però ci dispiace.