DÃ sempre una sensazione di piacevole compiutezza vedere come una storia possa essere al tempo stesso semplice e sfaccettata.
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Nella seconda raccolta delle loro avventure (della prima vi avevo parlato qui), ovvero George e Martha bis! (link affiliato) i due strepitosi ippopotami di James Marshall portati in Italia da Lupoguido con la traduzione di Sergio Ruzzier non smentiscono questa vocazione ad essere lievi e profondi insieme.
George e Martha bis! (link affiliato) contiene i volumi che non erano rientrati nella prima raccolta: George e Martha Risate a Gogò, George e Martha Son tornati, George e Martha Gira e rigira, ognuno composto da cinque sketch brevi, arguti, semplici da leggere per il loro testo breve e il linguaggio diretto, ma profondi nel loro rispecchiare l'animo umano e nello spazio lasciato al lettore per riempire i non-detti.
George e Martha (non ci avevo fatto caso all'inizio, ma i loro nomi sono quelli di una coppia particolarmente celebre: i Washington!) si rivelano sempre di più due adulti-bambini: li troviamo alle prese con promesse non mantenute e tentazioni irresistibili (dal cibo alla curiosità di aprire un pacchetto sul quale c'è scritto "non aprire"), ma soprattutto con continui dispetti reciproci e con le conseguenti litigate.
Come bambini offesi, giurano di non fare pace mai più e poi non resistono più di un giorno l'uno lontano dall'altra.
Oppure li vediamo alle prese con il gioco dei ruoli, con George che fa il bagnino e deve ammonire Martha, e si trova in difficoltà , perché è al tempo stesso un'autorità e un amico. Se le situazioni che affrontano sono comuni e quotidiane, il punto di vista non è mai banale e scava nelle umane debolezze, portandole alla luce con garbo e ironia.
C'è spazio anche per un po' di sperimentazione nel linguaggio visivo: pur mantenendo il suo tratto pulito e semplice, l'autore osa qualche taglio inconsueto, come George inquadrato solo a metà mentre esce di scena, o Martha in un primissimo piano che le evidenzia denti e narici, in una fotografia alla macchinetta automatica.
Anche nell'illustrazione, insomma, si percorre la via della semplicità inconsueta, che comunica più di ciò che si vede a un primo sguardo.
Resta impagabile l'allegria che portano questi due personaggi straordinari a cui non riusciamo a non voler bene, perché in fondo, in questi due ippopotami, riconosciamo tutta la nostra umanità .