"Non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello" diceva una pubblicità che solo pochi di voi (ahimé) ricorderanno.
E così, non serve un libro grande, per avere un grande libro.
NB: questo post contiene link affiliati. Cliccando sul link e facendo un acquisto su Amazon, riceverò una piccola percentuale. Il vostro prezzo di acquisto resterà invariato. La mia opinione sul libro, invece, è mia e basta, e non ha nulla a che fare con le commissioni. ;)
È questa la filosofia della nuova collana Mini Romanzi di Editrice Il Castoro: romanzi brevi, alla portata dei lettori in erba (diciamo su per giù dalla seconda primaria in poi), ma romanzi d'autore, che non fanno sconti sulla qualità della struttura narrativa, del lessico, della dignità data a un lettore che merita un'opera a tutto tondo, e non semplificata "per venire incontro alle vostre capacità mentali" (scusate, oggi sono in vena di citazioni televisive vintage).
I primi due titoli sono già pronti sullo scaffale delle letture estive del Piccolo D: sono Il fantasma della miniera (link affiliato) di Chiara Lorenzoni, illustrato da Martina Brancato, e 54 secondi di ritardo (link affiliato) di Chiara Carminati, illustrato da Miriam Serafin.
Il fantasma della miniera (link affiliato) è un libro di avventura che inizia da una lucertola, da un gruppo di amici e dalla noia estiva (non è forse così che iniziano realmente la maggior parte delle avventure dei bambini?).
A questi ingredienti, pennellati con grande credibilità , si intreccia una leggenda di paese raccontata dal nonno, che diventa mistero e inseguimento di qualcosa di ineffabile: il fantasma intrappolato nella vecchia miniera del paese. Esiste? Non esiste?
La narrazione mescola sapientemente dolcezza, tensione e ironia e chiude con un finale che un adulto forse ha già intuito, ma che saprà sorprendere e far sorridere il piccolo lettore.
Chiara Carminati, invece, sposta l'ambito dell'emozione dagli eventi alle persone: 54 secondi di ritardo (link affiliato) è una storia che ha il fulcro nelle singolarità , per non dire nelle stranezze, dei due protagonisti, Dennis e Giulietta. Lui trincerato dietro una routine che si ripete sempre uguale a sé stessa, precisa al secondo, che rappresenta la sua ancora di salvezza contro un mondo che gli fa paura.
Lei travolgente, fantasiosa, intraprendente, eppure sola: una di quelle bambine poco conformi e che per questo si trovano a loro agio più con altri adulti che con altri bambini. A meno che non siano bambini poco conformi, come Dennis.
Il giorno in cui la routine di Dennis viene turbata con un ritardo di 54 secondi, sconvolgendogli i soliti piani, Giulietta lo travolge, letteralmente, trascinandolo a zonzo per la città ala ricerca del fratello scomparso.
Le illustrazioni, nonostante lo stile molto descrittivo, lasciano spazio a qualche sorpresa, come la descrizione del fratello fatta da Giulietta, che viene visualizzata come si materializza nella mente di Dennis, un pezzo alla volta, secondo il racconto che ne fa lei.
Anche per fare una grande estate non servono grandi cose. A volte bastano un paio di grandi libri.