È tornato Pandino!
E non è solo.
Terre di mezzo editore ci ripropone il simpatico protagonista di Pandino cosa fa di Satoshi Itiyama (trad. Annalisa Lombardo) insieme al suo papà Panda, in Panda e Pandino cosa fanno.
Panda e Pandino cosa fanno porta il gioco con il corpo proposto nel primo volume a un nuovo livello.
All'autoconsapevolezza delle proprie forme e dei propri movimenti, si aggiunge quella del proprio essere in relazione. Una relazione che si esprime per prima cosa con il proprio genitore, un grande che qui si fa piccolo e gioca alla pari, o quasi.
Come nel primo albo, testo e immagini mostrano il protagonista intento a imitare alcuni oggetti con il proprio corpo, e invitano il piccolo lettore a fare altrettanto.
La prima forma riprodotta da Panda e Pandino sono i germogli di bambù, un tocco giapponese che connota geograficamente il libro: fin qui, sembra ancora una mera riproposizione dello stesso gioco del titolo precedente, con l'unica variante della compagnia.
Proseguendo tra le pagine, però, scopriamo che la carrellata di movimenti e oggetti proposti è anche un catalogo delle possibili forme di relazione tra i due corpi, che si muovono insieme, poi uno contro l'altro, o in direzioni opposte, poggiandosi uno sull'altro o ancora con il grande che solleva il più piccolo da terra per imitare il pendolo.
Così, il gioco di Panda e Pandino li pone alle volte sullo stesso piano, altre volte sottolinea il ruolo protettivo e accogliente del genitore, che si fa centro di equilibrio e di forze per guidare il piccolo verso nuove possibilità della sua immaginazione.
Panda e Pandino cosa fanno è un libro che non si legge nel modo più consueto: è un libro che si gioca. Insieme, genitore e bimbo, trasformandosi in morbidi animali in una nuova avventura nella fantasia.
E non è solo.
Terre di mezzo editore ci ripropone il simpatico protagonista di Pandino cosa fa di Satoshi Itiyama (trad. Annalisa Lombardo) insieme al suo papà Panda, in Panda e Pandino cosa fanno.
Panda e Pandino cosa fanno porta il gioco con il corpo proposto nel primo volume a un nuovo livello.
All'autoconsapevolezza delle proprie forme e dei propri movimenti, si aggiunge quella del proprio essere in relazione. Una relazione che si esprime per prima cosa con il proprio genitore, un grande che qui si fa piccolo e gioca alla pari, o quasi.
Come nel primo albo, testo e immagini mostrano il protagonista intento a imitare alcuni oggetti con il proprio corpo, e invitano il piccolo lettore a fare altrettanto.
La prima forma riprodotta da Panda e Pandino sono i germogli di bambù, un tocco giapponese che connota geograficamente il libro: fin qui, sembra ancora una mera riproposizione dello stesso gioco del titolo precedente, con l'unica variante della compagnia.
Proseguendo tra le pagine, però, scopriamo che la carrellata di movimenti e oggetti proposti è anche un catalogo delle possibili forme di relazione tra i due corpi, che si muovono insieme, poi uno contro l'altro, o in direzioni opposte, poggiandosi uno sull'altro o ancora con il grande che solleva il più piccolo da terra per imitare il pendolo.
Panda e Pandino cosa fanno è un libro che non si legge nel modo più consueto: è un libro che si gioca. Insieme, genitore e bimbo, trasformandosi in morbidi animali in una nuova avventura nella fantasia.