L'estate somiglia a un haiku.
Lo conoscete, l'haiku, vero? È quella forma poetica nata in Giappone e fissata in uno schema rigido che prevede tre versi, rispettivamente da cinque, sette e cinque sillabe.
Una prescrizione formale che, come molti "paletti", lungi dal confinare la creatività , in realtà la stimola, e permette declinazioni in toni di voce più lirici o ironici, secondo l'intento desiderato.
L'estate somiglia a un haiku, dicevo, perché è fatta di momenti brevi e fugaci, ma densi di emozione.
Anche un giro in bici somiglia a un haiku, perché permette di guardarsi attorno senza la fretta dell'automobile, di lasciarsi incantare dal paesaggio, e poi di proseguire avanti, senza soffermarsi in meditazioni profonde, ma formulando soltanto piccoli, delicati pensieri.
Da grande appassionata di bicicletta (quel tipo di bicicletta, quella lenta e contemplativa, tant'è che giro ancora con una city bike a sei rapporti), credo non ci sia miglior libro di questo, per salutarvi e "chiudere" il blog per la pausa estiva: Haiku in bicicletta di Pino Pace (notes edizioni) è una raccolta di haiku legati al tema della bici, arricchita dalle foto di Enrico Martino. Non propriamente un libro per bambini, ma perché no? Di fatto si tratta di un'opera ampiamente trasvesale, che può dare qualcosa ad ogni età .
"Andare in bicicletta fa scrivere haiku", scrive l'autore nella prefazione, e poi lo dimostra.
Ci sono haiku meditativi, leggeri ma profondi al tempo stesso:
Bici leggera
tubi e pneumatici.
Contiene aria.
Ci sono haiku orgogliosi e identitari, che affermano il "quasi-primato-morale" di chi pedala rispetto a chi sceglie un mezzo a motore, haiku sensoriali che raccontano il vento e la strada, haiku storici che ricordano Coppi e Bartali, haiku ironici sulle proprie performance di pedalata:
Mi sorpassano
I ciclisti festivi
Poi li ripiglio
Le foto in bianco e nero, di viste parziali, tagliate, sfocate, completano il quadro, quella sensazione di incompiuta compiutezza che solo un componimento così breve e sintetico può dare: è tutto lì, eppure c'è un mondo dietro.
Haiku in bicicletta si può godere una pagina per volta, una poesia per volta, o tutto di seguito, in una lettura vorace.
Si può scegliere ogni giorno l'haiku che più ci parla, o attraversarli tutti, lentamente, con pedalata costante.
È un libro leggero e profondo, come ogni estate che si rispetti.
Vi auguro di scriverne tanti, di haiku, dentro di voi, in questa estate appena iniziata.
Ci rileggiamo a settembre.