Che forma ha un libro?
Per quanto la scelta del formato incida sulla qualità editoriale del prodotto, certamente non è questa la prima domanda che ci si pone davanti a un titolo nuovo, eppure ci sono casi in cui la forma del libro è parte integrante del suo contenuto.
Questa scelta non è soltanto un vezzo editoriale.
Il libro, adatto ai lettori più piccoli, dai 2 anni o anche prima, con il suo testo breve, i suoi colori puri e i contorni netti e ben delineati, si sviluppa attorno alla domanda posta dal titolo: Dov'è il sedere di Brian?.
Basta disegnare testa e coda e poi creare un corpo lungo a piacere incollando tra loro anelli di carta come si fa, appunto, con i festoni.
Brian è un lunghissimo bassotto e nella prima pagina ne vediamo solo il muso, sveglio e sorridente. Cogliamo l'invito del testo e iniziamo la ricerca di questo sedere girando le pagine oppure aprendo gradualmente il leporello fino a stenderlo del tutto.
Così facendo, seguiamo il corpo di Brian e lo vediamo attraversare le diverse stanze della casa. In questo modo, la forma del libro è parte stessa del contenuto, perché rappresenta l'incredibile estensione di questo bassotto.
In ogni stanza ci aspetta un animale (un pappagallo, un criceto e così via), a cui chiediamo se per caso lo ha visto. E la ricerca prosegue fino al divertente finale.
Dov'è il sedere di Brian? ha anche un "lato B" (il retro del leporello), dove in modalità silent, senza parole, seguiamo il cane attraverso le stesse stanze, ma in versione notturna: un invito a una lettura diversa, anche lasciata all'esplorazione libera del bambino.
Sì, perché più che di un libro da leggere si tratta di un libro da esplorare e scoprire (anche nella sua fisicità e nel suo sviluppo in lunghezza, ad esempio piazzando il libro in piedi, appoggiato al pavimento), in cui piccoli dettagli lungo le pagine catturano l'attenzione del bambino e invitano ad adottare una lettura di tipo dialogico, che stimola l'interazione e il linguaggio.
È un libro che non consiglierei come unica proposta in una casa di non lettori, perché la sua forma atipica non educa all'approccio con l'oggetto-libro da sfogliare, aprire e chiudere, ma può diventare un prezioso arricchimento dell'esperienza di lettura e anche un esempio di creatività fuori dai soliti schemi in piccoli che già sono educati all'ascolto e abituati all'approccio con libri più classici.
Inoltre, con il suo potenziale giocoso, può essere un prezioso alleato con bambini ancora reticenti alla lettura, che hanno bisogno di un coinvolgimento fisico più forte per essere portati ad ascoltare una storia.
Il cane festone
Quella dello sviluppo in lunghezza è per il bambino un'esperienza di scoperta spaziale che può essere riproposta anche con un gioco più attivo, creando un lunghissimo cane-festone.