È uno dei tanti meccanismi di "economia" della nostra mente: difficilmente ci soffermiamo a pensare a come funzionino davvero le cose che usiamo, e diamo quasi per scontato che ci siano, che siano sempre esistite.
Ma se da un lato questo ci aiuta a non sprecare troppe energie nel porci domande non essenziali (è un "regalo" della nostra storia evolutiva), dall'altro ci toglie molta consapevolezza su quello che facciamo.
Capire quello che c'è dietro le cose di tutti i giorni è un ottimo esercizio mentale che ci aiuta a capirle e a usarle meglio.
Per Editoriale Scienza, è appena uscito Eureka! 10.000 anni di lampi di genio, un libro divulgativo che ci accompagna alla scoperta delle grandi e piccole invenzioni della storia.
Dopo aver spiegato cosa si intenda per "lampo di genio" e come le idee si innestino una sull'altra, Eureka! procede a raccontarli, non in ordine cronolgico ma suddivisi in aree tematiche, a partire da quelli che più comunemente ci vengono in mente quando pensiamo alla parola "invenzione", come la scrittura, la ruota, l'elettricità .
Ci sono poi i "lampi sul passato" (scoperte e idee che ci hanno permesso di capire e studiare la storia dell'uomo e della Terra), lampi d'arte, di scrittura, di guerra, di salute e così via.
A ogni invenzione è dedicato un agile paragrafo che la racconta con semplicità ma senza dimenticare di mettere in luce qualche aspetto curioso, poco noto o inaspettato, che aiuti a riflettere e a capire le sue diverse sfaccettature.
È interessante vedere come molte invenzioni nate per la guerra abbiano poi avuto un utilizzo ben più ampio, o che la vera rivoluzione non fu inventare la ruota, bensì metterla su strada.
C'è poi ampio spazio per invenzioni di uso quotidiano, apparentemente banali e così scontate che fatichiamo a immaginarle come invenzioni, ma che hanno invece una storia fatta di ingegno, come ad essempio il cono gelato.
E ci sono i "lampi al femminile", che dimostrano che non esistono campi di studio riservati a un solo genere.
Infine, c'è spazio per i "lampi impossibili", le idee irrealizzabili come il moto perpetuo, quelle che hanno dato vita a numerosi abbagli, leggende metropolitane o persino tentativi di truffa. Un modo per allenare il pensiero critico e imparare a rizzare le antenne di fronte alle fake news.
Luca Novelli affianca ai testi semplici ed esaurienti le sue simpatiche illustrazioni, spesso vere e proprie vignette umoristiche, che mantengono vive la curiosità e l'attenzione.
Eureka! è una carrellata esaustiva e leggera al tempo stesso, da sfogliare in modo casuale o leggere sequenzialmente; una serie di racconti che non si limitano al nozionismo, ma aiutano a riflettere, come ogni nuova invenzione dovrebbe fare.
E visto che il Piccolo T ha deciso che da grande vorrebbe fare lo scienziato, abbiamo provato anche noi ad allenare il pensiero critico su una piccola invenzione: il motore a palloncino.
Abbiamo costruito una macchina di Lego con un alloggiamento che potesse ospitare l'imboccatura di un palloncino, fermato poi da un ulteriore mattoncino.
Gonfiando il palloncino (fermandolo poi con le dita o con una molletta) e poi lasciandolo andare, la macchina si muoveva.
Ma che succede se il palloncino si gonfia di più? E se la macchina è più grande? E se si comprime l'apertura per lasciar passare l'aria più lentamente?
E se il fratellino di tre anni ruba la macchinina perché vuole il palloncino?
Dura, la vita del ricercatore.
Ma se da un lato questo ci aiuta a non sprecare troppe energie nel porci domande non essenziali (è un "regalo" della nostra storia evolutiva), dall'altro ci toglie molta consapevolezza su quello che facciamo.
Capire quello che c'è dietro le cose di tutti i giorni è un ottimo esercizio mentale che ci aiuta a capirle e a usarle meglio.
Per Editoriale Scienza, è appena uscito Eureka! 10.000 anni di lampi di genio, un libro divulgativo che ci accompagna alla scoperta delle grandi e piccole invenzioni della storia.
Dopo aver spiegato cosa si intenda per "lampo di genio" e come le idee si innestino una sull'altra, Eureka! procede a raccontarli, non in ordine cronolgico ma suddivisi in aree tematiche, a partire da quelli che più comunemente ci vengono in mente quando pensiamo alla parola "invenzione", come la scrittura, la ruota, l'elettricità .
Ci sono poi i "lampi sul passato" (scoperte e idee che ci hanno permesso di capire e studiare la storia dell'uomo e della Terra), lampi d'arte, di scrittura, di guerra, di salute e così via.
A ogni invenzione è dedicato un agile paragrafo che la racconta con semplicità ma senza dimenticare di mettere in luce qualche aspetto curioso, poco noto o inaspettato, che aiuti a riflettere e a capire le sue diverse sfaccettature.
È interessante vedere come molte invenzioni nate per la guerra abbiano poi avuto un utilizzo ben più ampio, o che la vera rivoluzione non fu inventare la ruota, bensì metterla su strada.
C'è poi ampio spazio per invenzioni di uso quotidiano, apparentemente banali e così scontate che fatichiamo a immaginarle come invenzioni, ma che hanno invece una storia fatta di ingegno, come ad essempio il cono gelato.
E ci sono i "lampi al femminile", che dimostrano che non esistono campi di studio riservati a un solo genere.
Infine, c'è spazio per i "lampi impossibili", le idee irrealizzabili come il moto perpetuo, quelle che hanno dato vita a numerosi abbagli, leggende metropolitane o persino tentativi di truffa. Un modo per allenare il pensiero critico e imparare a rizzare le antenne di fronte alle fake news.
Luca Novelli affianca ai testi semplici ed esaurienti le sue simpatiche illustrazioni, spesso vere e proprie vignette umoristiche, che mantengono vive la curiosità e l'attenzione.
Eureka! è una carrellata esaustiva e leggera al tempo stesso, da sfogliare in modo casuale o leggere sequenzialmente; una serie di racconti che non si limitano al nozionismo, ma aiutano a riflettere, come ogni nuova invenzione dovrebbe fare.
E visto che il Piccolo T ha deciso che da grande vorrebbe fare lo scienziato, abbiamo provato anche noi ad allenare il pensiero critico su una piccola invenzione: il motore a palloncino.
Abbiamo costruito una macchina di Lego con un alloggiamento che potesse ospitare l'imboccatura di un palloncino, fermato poi da un ulteriore mattoncino.
Gonfiando il palloncino (fermandolo poi con le dita o con una molletta) e poi lasciandolo andare, la macchina si muoveva.
Ma che succede se il palloncino si gonfia di più? E se la macchina è più grande? E se si comprime l'apertura per lasciar passare l'aria più lentamente?
E se il fratellino di tre anni ruba la macchinina perché vuole il palloncino?
Dura, la vita del ricercatore.