Perché si scrive a qualcuno? E più in generale, perché si scrive?
Tra le tante riflessioni sottese alla trama di Caro Mr. Henshaw c'è anche questa: su quale sia il significato di scrivere e su come tale significato cambi tra emittente e ricevente.
Caro Mr. Henshaw è un romanzo epistolare, scritto dall'americana Beverly Cleary nel 1983 e portato oggi in Italia da Il Barbagianni editore.
Se è vero che tra le pagine emergono fortemente tematiche come il disagio di un bambino in una nuova scuola, la separazione dei genitori, la sofferenza per un padre lontano e assente o la ricerca del proprio talento, io credo che il senso più importante del libro sia un altro, più sfumato e ineffabile ma non per questo inconsistente: l'asimmetria della comunicazione.
L'undicenne Leigh Botts inizia a scrivere una lettera a Boyd Henshaw, il suo scrittore preferito, come compito scolastico. Henshaw gli risponde (anche se non al primo tentativo) e inizia così la corrispondenza su cui si basa il romanzo.
In tutto il libro, non leggiamo mai le risposte di Henshaw, le intuiamo solamente da ciò che scrive il bambino. L'asimmetria sta prima di tutto, quindi, nella forma del romanzo, che materialmente ci mostra soltanto un lato della storia, ma anche nel suo contenuto: lo scrittore non sembra particolarmente coinvolto in questa corrispondenza, sembra spesso che risponda soltanto per senso del dovere, anche se, man mano che lo scambio si dipana, darà a Leigh utili consigli su come migliorare nella scrittura per partecipare a un concorso scolastico.
Il bambino ha una scrittura spontanea ed emotiva: leggendo le sue parole (e le sue firme) comprendiamo subito il suo stato d'animo e la sua disposizione: a volte scrive per dovere, a volte perché ne sente la necessità . A un certo punto, un po' per seguire il consiglio di Henshaw e un po' perché ha capito che lo scrittore non è così felice di partecipare a questo scambio, Leigh inizia a scrivere a "Mr-Henshaw-per-finta" (molto convincente la traduzione di Susanna Mattiangeli), ovvero a tenere un diario, la comunicazione epistolare asimmetrica per eccellenza.
Si crea inoltre un certo parallelismo tra due personaggi apparentemente molto distanti tra loro: il padre di Leigh e Mr Henshaw: entrambi lontani, sfuggenti, anche se il bambino agogna un rapporto con loro. Entrambi non rispondono sempre ai suoi tentativi di comunicazione, e quando lo fanno non è con il trasporto che Leigh si attenderebbe.
Il percorso di crescita di Leigh durante il romanzo lo porterà a un maggiore equilibrio verso queste due figure: imparerà a ritenerle meno necessarie, pur non rinnegando il suo legame.
Leigh imparerà a difendersi dal male intorno a sé, materialmente (inventando un "allarme" per scovare il ladro che gli ruba il pranzo a scuola) e psicologicamente, accettando l'asimmetria delle relazioni nella sua vita.
Imparerà anche che scrivere a qualcuno è prima di tutto scrivere a se stessi e che la scrittura, come la vita, è faticosa, ma con un po' di impegno le cose riescono meglio.