Una delle prime dieci parole del Piccolo D è stata un ululato. Le possibili spiegazioni sono due: ho partorito un licantropo, oppure è l'effetto di un libro, uno dei suoi preferiti.
Lupo Baldo, in effetti, è una vera ossessione per il Piccolo D. Gli si illumina il viso quando glielo faccio vedere, lo sceglie quasi sempre per primo dal suo scaffale.
È la magia dei Bohemini di Eric Battut, una collana di Bohem Press dedicata ai piccoli, da uno a due anni. Cos'hanno di speciale?
- Il formato: per piccole dita e piccoli occhi. Quadrotto, facile da maneggiare, con pagine cartonate, è il formato ideale per i più piccoli. E anche il contenuto è modellato sulle esigenze
di un bambino che ha appena iniziato l'approccio al mondo della rappresentazione iconica e simbolica: immagine a destra (dove corre naturalmente l'occhio), testo a sinistra, separato, in modo da non confondere. - Le illustrazioni: l'emozione in pochi tratti. Con i suoi tratti essenziali ma ricchi di espressività , Battut riesce a condensare una storia in pochissime immagini. I protagonisti sono disegnati in modo semplice, con forti contrasti che aiutano la decodifica, ma trasmettono efficacemente tutta l'emozione che provano, che sia paura, gioia o sollievo.
- Il testo: tra parole, suoni e rumori. I testi sono molto musicali, ricchi di rime, assonanze e ripetizioni che li rendono piacevoli da ascoltare. Ogni pagina propone anche una diversa onomatopea che aiuta il bambino a seguire meglio la storia, a impararla a memoria, a ripeterla (da qui, appunto, gli ululati del mio Piccolo D).
- La storia: piccola e quotidiana. I protagonisti sono tutti animali, ma è come se fossero bambini. Se escludiamo il volo di Pino Uccellino, compiono azioni quotidiane e semplici in cui ogni bambino può riconoscersi. Senza essere banali, parlano al piccolo ascoltatore di qualcosa in cui può riconoscersi.
I bohemini sono sei, ma i "nostri" preferiti sono indiscutibilmente Lupo Baldo e Lindo Porcello (che ha vinto nel 2010 il primo premio nazionale “Nati per Leggere”, sezione “Libri in Cantiere”). Eccoli qua.
Lui è Lupo Baldo. Non è un lupo spaventoso, lo si vede subito: è un piccolo lupacchiotto, che non ha paura di niente.
Be', quasi niente. Perché in realtà Lupo Baldo ha paura quando sente il verso del cane, o del gatto, o della pecora, o perfino della gallina.
C'è un solo verso che non lo spaventa mai: l'ululato di mamma lupa.
E sarà il susseguirsi di animali e di versi, o il finale, dolce e rassicurante e pieno di bacini (di mamma Lupa, e quindi miei, quando leggo), ma Lupo Baldo resta il preferito del Piccolo D, non solo tra i bohemini, ma tra tutti i libri del suo scaffale.
E poi c'è lui, Lindo Porcello, probabilmente il personaggio che più somiglia al mio Piccolo D.
Lo vediamo all'inizio della storia, tutto pulito e profumato. Lindo, appunto.
Solo che poi mangia una torta, fa un disegno coi pennelli e un castello di sabbia, e arriva perfino a lanciarsi con la bicicletta in una pozzanghera di fango.
Insomma, alla fine della storia, Lindo Porcello tanto lindo non è. Che si può fare? Un bel bagnetto, e poi si ricomincia da capo. Perché la vita di un porcello, come quella di un bimbo, non si può certo fermare, e le cose più belle, si sa, non ti lasciano mai pulito.
Lindo Porcello insegna ai bambini che quando ci si sporca ci si deve lavare, e insegna ai genitori che un vestito sporco significa solo che il bimbo si è divertito.
Oltre a Lupo Baldo e Lindo Porcello, la collana dei bohemini comprende anche Cocco ranocchio, Balena serena, Pino Ucellino e Ugo Canguro.
PS: Inauguro con i bohemini la rubrica Nuvole al volo, recensioni veloci e "pure", senza giochi abbinati, per libri che proprio non potevo fare a meno di presentarvi.
Autore e illustratore: Eric Battut
ed. Bohem Press (collana I bohemini)
24 pagg, cartonato
Prima pubblicazione: 2010
Prima pubblicazione: 2010
Autore e illustratore: Eric Battut
ed. Bohem Press (collana I bohemini)
24 pagg, cartonato
Prima pubblicazione: 2010
Prima pubblicazione: 2010