Goodbye, qualsiasi cosa significhi.

"Goodbye" è una parola strana, vista da qui.

In italiano potrebbe essere "addio" ma anche "arrivederci", e solo il contesto può farci capire in quale di queste direzioni andare. Ammesso che il contesto sia d'accordo, nel farcelo capire.

Insomma: il blog chiude.

E come succede in molte storie d'amore, quando finiscono, anche in questo caso c'è di mezzo un altro. Più di uno, a dire il vero: tanti progetti in corso, in nascita, in divenire, che non mi lasciano il tempo per prendermi cura di Nuvole in Scatola come merita.

Ma non è un addio, direi che è più... un goodbye.

Continuerò a occuparmi di bambini e di ragazzi e di parole, e se tutto va bene, e se ne avrete voglia, su qualche canale, magari alcuni di questi progetti ve li racconterò.

E va bene, facciamola corta, che i goodbye sono sempre difficili.

Ci tenevo a dirvi grazie per avermi letto in questi dieci (sì, dieci!) anni e a farvi sapere che in fondo credo di avere ancora qualcosa da scrivere e da creare, con la mia testa tra le nuvole, con i miei sogni tra le scatole.

illustrazione tratta da: Harold e la matita viola, Crockett Johnson, Camelozampa
(illustrazione tratta da: Harold e la matita viola, Crockett Johnson, Camelozampa)

E quindi, goodbye.

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