È un romanzo fantasy, ma inizia come una fiaba.
Affronta drammi ma contiene parecchi spunti comici.
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È un'opera decisamente sui generis, Il banchetto del secolo (link affiliato), di Sara B. Elfgren e Emil Maxén, la prima incursione nel fantasy di Lupoguido. Un romanzo (lo dico subito per smarcare le informazioni di servizio) che alterna capitoli brevi a illustrazioni sia a colori, sia in bianco e nero, risultando di agile lettura anche per bambini dagli 8 anni.
L'incipit ha indubbiamente l'impalcatura di una fiaba, con una situazione così caricaturale da sembrare simbolica: due duchi gemelli che si detestano e che hanno diviso una città con un muro, in modo che ognuno possa governare sulla sua parte senza incontrare l'altro. Non manca nemmeno il cliché delle figlie di uno dei duchi, con una sorella minore diversa da tutte le altre e animata da valori più profondi mentre le maggiori sembrano superficiali e vanesie.
Spiccano poi i nomi dei personaggi, nomi "parlanti" che rispecchiano in modo comico la personalità che rappresentano, con lo zampino di Laura Cangemi, che ha saputo rendere in modo decisamente simpatico ed efficace la traduzione: il ciambellano von Lekkin, la marchesa von Parlen-Parlen. La narrazione prosegue così per tutte le 150 pagine del libro, in bilico tra più generi: l'avventura, il fantasy, l'umoristico, il fiabesco, con spunti eccezionalmente moderni, come il fatto che Ottilia, la protagonista, sia vegetariana.
La rivalità tra i due duchi li porta (come ci si aspetta da una fiaba) a dimostrazioni sempre più eccessive di forza e di opulenza, che sfociano nel "banchetto del secolo", organizzato dal padre di Ottilia, dove però il gemello si inserirà lanciando una sfida che darà il via alla parte più avventurosa del romanzo.
Ho parlato di Ottilia, ma in realtà sono due le voci di spicco della narrazione: accanto alla piccola nobile e ribelle c'è Amund, un orfano che lavora come sguattero nelle cucine del duca. I due sono distantissimi – lei ama la lettura, lui è analfabeta –, ma allo stesso tempo molto vicini: entrambi sono poco graditi nel proprio ambiente, entrambi sono animi gentili.
E sarà la gentilezza a vincere, in questa storia, anche quando la narrazione prende una piega più spiccatamente fantasy. Il lettore si trova quasi immerso in un gioco di ruolo, con mostri da affrontare e oggetti da usare per affrontarli, e come accade nelle "campagne" più coinvolgenti, saranno le soluzioni più creative e inaspettate ad essere anche le più efficaci.
È nell'utilizzo dell'inventario degli oggetti e nell'interazione con i personaggi più strani che si trova la cifra più originale e coinvolgente del banchetto del secolo (link affiliato): il lettore, affascinato, vede gli elementi del romanzo incastrarsi uno sull'altro e dare solidità alla narrazione.
Ogni cosa trova il suo posto e ogni virtù viene premiata. Come in una fiaba, come in un fantasy.
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