"Chi nasce tondo può morire quadrato", dice un vecchio detto.
Ma essere tondi può significare molte cose diverse, sembra aggiungere questo albo.
Pango e Dillo, di Francesca Ortona e Lorenzo Sangiò per Il Castoro, racconta due mondi molto simili e molto diversi: quello di un pangolino e di un armadillo alle prese con il primo giorno di scuola.
Fin dalle prime pagine è chiaro il parallelismo tra i due personaggi, entrambi bambini che vengono svegliati dalla mamma per andare a scuola.
Come in un gioco di specchi di immediata comprensione anche per i bambini in età prescolare (a cui sembra rivolgersi questo albo), vediamo ripetersi la grafica delle pagine, la scansione degli eventi, e con qualche opportuna variazione anche le formule testuali.
Ma è da subito evidente anche un'altra cosa: i due protagonisti hanno personalità molto differenti l'uno dall'altro. Dillo è entusiasta, espansivo, esplosivo, mentre Pango è timoroso, timido e insicuro.
La mamma dell'armadillo, vedendolo impaziente di andare, gli chiede:
"Dillo, un po' di pazienza per favore!"
mentre nel caso del Pangolino, che ha bisogno di qualche minuto in più sotto le coperte, è lui a chiedere:
"Mammalina, un po' di pazienza per favore!"
Le specie dei due personaggi non sono scelte a caso: entrambe si caratterizzano per la capacità di "chiudersi a palla". Ma mentre la palla di Dillo salta e rimbalza per arrivare a scuola per prima, quella di Pango è fatta per essere raccolta dalla mamma e portata tra le braccia fino alla maestra.
Dillo naturalmente chiede a tutti di giocare, mentre Pango resta in disparte. Quando Dillo arriva da lui, resta chiuso a palla. Ma Dillo smette di insistere, capisce la sua difficoltà , si mette accanto a lui, appallottolato, finché non è Pango ad aprirsi.
Solo allora scopriranno (in modo molto divertente, anche per il lettore) tutte le potenzialità di questo "stare a palla" che li unisce, e supereranno le loro differenze.
Accanto alla storia, tenera, allegra e rassicurante, soprattutto per un bambino particolarmente timido che si riconosce facilmente nei panni di Pango, Pango e Dillo lascia al lettore un messaggio che mi ha ricordato molto quello di un altro titolo della stessa casa editrice, Ascolta: l'idea di lasciare a ognuno il tempo di cui ha bisogno, di restare in ascolto, di accogliere anche chi a volte non riesce a esprimersi, aspettando semplicemente il suo momento.
Ci sono bambini che sembrano capaci solo di chiudersi a palla, ma poi, a palla, si possono anche aprire.
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