Siamo abituati a pensare ai bambini come degli esseri in rapporto idilliaco con la natura.
In realtà , se solo abbiamo visto un bambino libero di giocare nella natura (o se siamo stati quei bambini) sappiamo bene che l'istinto primario non è quello di coesistere in armonia, ma quello di sperimentare, spesso in modo poco rispettoso: strappare, tagliare, calpestare. Ma è quella sperimentazione che porta poi a una comprensione più profonda e concreta.
La penna così sensibile di Bruno Tognolini lo racconta con magia e autenticità allo stesso tempo in Angeli, lucertole, bambini dappertutto, il suo primo libro pubblicato da Fatatrac nel 1992 e oggi riproposto da Camelozampa in una nuova edizione impreziosita dalle immagini di Giulia Orecchia, che con la loro vivacità si accordano così bene alla prosa dell'autore.
Quel rapporto non sempre idilliaco tra bambini e natura è visibile fin dal secondo racconto della raccolta, in cui bambini e lucertole si fanno guerra. I bambini, armati di sassi, cercano di colpire i rettili, finché uno dei piccoli umani non capirà che è molto più divertente correre insieme a loro.
Ma è un percorso che passa necessariamente attraverso la violenza, che poi rivela il suo lato peggiore, smuove sensi di colpa e una coscienza più attenta ai propri gesti.
Il mondo in cui si muovono i protagonisti di Angeli, lucertole, bambini dappertutto è quello del cortile, dove la noia è la molla creatrice di nuovi giochi e nuove osservazioni, e la cifra stilistica sta in equilibrio tra realismo e magia. Sono credibili i bambini nei loro soprannomi, nei loro giochi e nei loro gesti, nel loro trasformare un lancio di sassi in una vera e propria guerra, un gioco simbolico crudele ma epico.
Accanto ad essi, le lucertole hanno pensieri, intuizioni e organizzazioni sociali umane, si muovono compatte contro "il nemico", danno un nome a ogni bambino in base alle sue caratteristiche. Sono le lucertole viste con gli occhi dei bambini, che le elevano a compagne di scontro e di gioco alla pari.
Tutto il libro naviga su questo sottile e affascinante equilibrio tra mito e realtà , tra moscerini che potrebbero essere angeli, tartarughe autorevoli e personaggi pittoreschi come la suora straniera che sta dalla parte dei piccoli.
Se il percorso iniziale è tortuoso, alla fine quell'alleanza tra animali e bambini si crea, ed è così solida da sostenere una battaglia più impostante: quella contro gli adulti che vogliono distruggere il cortile per trasformarlo in un grande parcheggio.
I racconti, tra loro indipendenti, si intrecciano riproponendoci gli stessi personaggi colti in momenti diversi, come un volo d'uccello sulla vita di quel cortile, dove l'incanto è quotidiano, perché è negli occhi di chi gioca.
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