Fratellini e sorelline: quasi ogni bimbo ne desidera uno e parecchi di loro, almeno per qualche istante, prima o poi pensano che forse sarebbe stato meglio non desiderarli.
È il conflitto che tantissimi libri per l'infanzia hanno tentato di rappresentare.
Cos'è che fa di Uno e Camillo, di Giuditta Campello e Susanna Rumiz (Sinnos), un libro sui fratellini e le sorelline diverso dagli altri?
Non molto, in realtà, se non quel velo di ironia e di curiosità che scaturiscono dall'identità dei protagonisti. Camillo è infatti un puledro e Uno, il fratellino che da un giorno all'altro fa capolino nella sua vita, un unicorno dalla criniera rosa.
La storia, per come si dipana dall'arrivo di Uno, è piuttosto simile a molte altre sul tema: dopo il desiderio di avere un fratello, Camillo attraversa una fase di forte gelosia a causa delle attenzioni della madre verso il piccolo. Sarà solo dopo aver attraversato insieme una situazione di pericolo e la paura di perdersi a vicenda che i due scopriranno il forte affetto che li unisce.
La chiave creativa di Uno e Camillo, insomma, non è tanto nella trama, quanto negli elementi che restano sottesi. Camillo pone un'attenzione maniacale a tutti gli spazi che Uno gli toglie, a tutti i gesti che la madre fa per il piccolo ma non per lui:
"Ha detto undici volte "Uno" e solo quattro volte "Camillo".
Ma più di ogni altra cosa, Camillo non riconosce in Uno il fratellino che voleva:
Lui voleva un fratellino, è vero. Ma quello non gli piace. È brutto.
Ora, i gusti son gusti, ma credo sia ampiamente riconosciuto che un unicorno sia una creatura meravigliosa, e anche nei disegni sembra inequivocabile la bellezza di Uno (dovuta peraltro anche all'atteggiamento molto più sereno e sorridente di quello di Camillo), ed è qui, credo, che si insinua nel lettore il dubbio su come i sentimenti portino a vedere le cose in modo diverso da come sono.
Senza dirlo esplicitamente, il libro racconta di come la gelosia possa offuscare i nostri pensieri, di come sia facile cadere nei pregiudizi, ma anche di come le cose che arrivano non sono mai esattamente come ce le aspettiamo.
Scritto in stampatello maiuscolo con font ad alta leggibilità, Uno e Camillo offre ai primi lettori a cui si rivolge varie possibilità di immedesimazione: piacerà a chi detesta gli unicorni e a chi li adora.
Io stessa, lo ammetto, sono stata attratta per prima cosa dal colore favoloso della copertina! E pazienza, allora, se è un altro libro sul rapporto tra fratelli e sorelle. Questo è fucsia. Ci basta per amarlo.
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