Tiriamo i dadi! Qualche consiglio sui giochi da tavolo (anche) per bambini.
***POST AGGIORNATO A NOVEMBRE 2023***
Il fatto è che Babbo Natale lo aspettiamo anche noi genitori.
Un po' è per l'emozione di vedere la magia riflessa negli occhi dei nostri bambini, un po' è che con quei regali – diciamocelo – ci giocheremo anche noi.
E allora per una volta voglio cambiare tema al blog (tranquilli, sarà solo per questo post) e raccontarvi quali sono i giochi da tavolo per la famiglia che amiamo di più. Perché lo so che una buona fetta di persone quando sente nominare i giochi da tavolo pensa subito al Monopoli che sì, insomma, è bellissimo nei primi venti minuti di gioco ma poi non finisce più. Oppure crede che prima dei sette-otto anni sia troppo presto per proporli.
Certo: in questo caso non si può dire che "non è mai troppo presto". A differenza dei libri, i giochi da tavolo non possono certo essere proposti fin dalla nascita, ma probabilmente si può iniziare prima di quanto immaginiate, anzi: il gioco può aiutare i più piccoli a sviluppare abilità cognitive e sociali importanti in modo divertente.
Disclaimer: non sono un'esperta, soltanto un'appassionata.
Se quindi siete già fanatici di dadi, meeple e plance di gioco, probabilmente non troverete in questo post nulla di particolarmente originale o innovativo. Ma se invece amate i giochi da tavolo e, come me qualche anno fa, avete solo bisogno di un po' di aggiornamento, oggi voglio proporvi i giochi che, per ogni fascia d'età , ci hanno appassionato di più, con la promessa che saranno divertenti non solo per i piccoli, ma anche per i grandi. E se siete su Facebook, vi lascio anche un consiglio in più: seguite il gruppo Giochi da tavolo e di società per bambini della bravissima Roberta Scotto, fonte dell'80% del mio sapere sul tema.
Giochi da tavolo dai 2 anni
A questa età (o poco dopo) è già possibile insegnare semplici meccanismi come il rispetto dei turni di gioco, il riconoscimento di simboli sul dado, la localizzazione di immagini nascoste (come nel memory). Haba propone vari giochi che i piccoli a questa età riescono già a padroneggiare. I nostri preferiti sono:
Celeberrimo, e merita la sua fama. Esiste in varie versioni, come Primo frutteto, con i frutti più grandi e di legno, facili da maneggiare. Noi abbiamo però una versione da viaggio (con scatola di latta) e abbiamo usato da subito quella senza difficoltà . È un gioco collaborativo, il che significa che si vince o si perde tutti insieme, una caratteristica che può essere utile per avvicinare i più piccoli al gioco evitando loro frustrazioni.
Scopo del gioco è togliere tutti i frutti dagli alberi, secondo quanto indicato dal dado, prima che arrivi il corvo a mangiarli.
Giocando, il bambino impara a riconoscere simboli e colori, a capire il senso dell'antagonista (il corvo, che si avvicina man mano che esce il suo simbolo sul dado), negli anni scoprirà anche un primo senso di strategia, cercando di capire quali frutti è meglio togliere quando ha la possibilità di scegliere.
Se il frutteto è un gioco di pura fortuna (alea, nel gergo dei giochi), Coniglietto fa il bagno inizia a introdurre l'abilità , con una sorta di memory (almeno in una delle versioni in cui può essere giocato).
Il setting di gioco è simpatico, con la scatola che diventa la vasca del coniglietto. Per giocare il bambino tira un dado che ha tre figure (balena, barca, secchiello) e tre colori, poi dovrà girare le tessere che rappresentano i giochi del coniglietto per trovarne una di forma o colore corrispondente.
Il gioco stimola il riconoscimento di forme e colori e, come tutti i "memory", il senso della persistenza dell’oggetto, ma anche l'abbinamento tra forme, colori e oggetti.
Le partite sono brevi, adatte alla soglia di attenzione dei piccoli. Lo si trova più facilmente in versione tedesca, ma non è un problema: le istruzioni sono multilingua e il gioco non ha nulla di scritto.
Giochi da tavolo dai 3 anni
Red Glove è un'editrice di giochi non molto conosciuta che però sa produrre delle vere chicche, soprattutto per i piccoli.Grandi eroi in pigiama (perlomeno nella versione in cui ci giochiamo noi, perché le istruzioni prevedono diverse modalità di gioco) è un mix di memory e tombola.
Ognuno ha la tabella di un eroe (principessa, strega, cavaliere, mago ecc) in pigiama che deve prepararsi per andare a salvare il mondo. Per farlo, dovrà trovare le tessere corrispondenti al proprio "outfit" (pantaloni, cappelli, bacchette ecc.), facendo attenzione al drago che con il suo soffio scompiglia le carte.
Divertente, anche per le buffe illustrazioni.
Scopo del gioco è riuscire, tirando il dado, a cosruire per primo le tre case dei porcellini (di paglia, legno e mattoni), senza che il lupo le soffi via.
Un gioco di pura alea, e per questo forse un po' più noioso per i grandi, che però insegna ai bambini la frustrazione di dover iniziare da capo, dopo il soffio del lupo cattivo.
Giochi da tavolo dai 4 anni
È il momento di iniziare a metterci un po' più la testa: compaiono le prime strategie di gioco, sforzi di immaginazione e di previsione.
L'aspetto più divertente è il setting che nasconde il lombrico "sotto terra": il giocatore infila i pezzetti colorati sotto uno strato di cartone e scoprirà se ha vinto solo quando il lombrico sbucherà da sotto.
Inoltre, all'alea qui si aggiunge il meccanismo della scommessa, che tutti i partecipanti possono fare puntando sul lombrico che sbucherà per primo nei punti di controllo intermedi.
Divertente e semplice da capire.
I dadi ci diranno quale dinosauro cercare: con un dado giallo e uno blu si dovrà trovare il dinosauro blu a macchie gialle o quello giallo a macchie blu.
Divertente soprattutto per le simpatiche illustrazioni.
Sulla plancia di gioco sono rappresentate simbolicamente diverse proprietà possibili degli animali.
Il bambino prende una carta e dovrà far indovinare il suo animale agli altri indicandone sulla plancia le caratteristiche: ha pelo, squame o piume? È carnivoro o vegetariano? Di che colore è?
Un gioco utile per imparare il senso delle categorie.
Giochi da tavolo dai 5 anni
Babbo Natale (che di giochi se ne intende) ce lo portò prima di un viaggio in Scozia programmato ma ahimé mai effettuato (breve storia triste: era il 2020).
Un meccanismo di gioco originale e insolito, non immediato da capire la prima volta, ma poi piuttosto semplice: i personaggi rappresentano dei fotografi che devono posizionarsi nel modo giusto per fotografare Nessie, che viene mossa secondo i risultati del dado, da ogni angolazione possibile.
Il gioco è veloce e gradevole, anche perché insolito. E poi il Mostro di plastica da muovere sulla plancia di gioco è davvero carino.
Scopo del gioco è usare le carte-pavimento del proprio mazzo per costruire una torre sempre più alta senza farla cadere. Si tratta essenzialmente di un gioco di abilità manuale, divertente e veloce, con un pizzico di strategia nella scelta delle carte da posizionare o giocare.
Esiste anche in versione Super Battle (nella foto a sinistra, con il Piccolo D dietro la costruzione), che aggiunge al gioco uno sviluppo orizzontale e le battaglie (ai punti) tra i personaggi.
Il gioco più presente nei nostri zaini, per passare il tempo delle attese, ad esempio al ristorante. Un primato vinto grazie alla scatola di latta che lo rende facile da trasportare, al fatto che sia un semplice gioco a carte, senza pezzi da montare (e da perdere), e all'universalità del gioco, che piace a tutte le età . Bravi, peraltro, quelli di Asmodee, a creare le carte rotonde! Si maneggiano volentieri e si rovinano molto meno.
Io, da buona nerd, lo amo anche perché si basa su un algoritmo che fa sì che ogni carta, che presenta otto simboli, abbia con qualsiasi altra carta un simbolo in comune e solo uno: scopo del gioco è proprio essere il primo a trovarlo.
Le istruzioni suggeriscono diverse modalità di gioco, tutte a loro modo divertenti. Del gioco esistono varie versioni (tra cui quella a tema Harry Potter!). Non serve saper leggere, perciò è un gioco ideale per unire giocatori di età molto diverse (io mi sono goduta anche delle belle e agguerritissime partite tra soli adulti).
Un primo "gioco di strategia", in cui i bambini devono scoprire tra le varie volpi indiziate qual è la colpevole.
I giocatori devono prendere decisioni su come procedere e quindi sono avviati a pensare oltre al turno di gioco immediato, in una logica strategica più ampia.
Il meccanismo, con un "detector" per leggere gli indizi, è molto divertente anche per bambini più grandi, in più il gioco è collaborativo, quindi o si vince tutti insieme o si perde tutti insieme!
Giochi da tavolo dai 6 anni
Anche questo è un gioco di velocità e colpo d'occhio, ma con una difficoltà in più.Scopo del gioco è ricomporre con le fiches una scatola di dolcetti nell'ordine esatto suggerito dalla carta. Le fiches però sono fronte-retro e hanno illustrazioni diverse sui due lati, il che rende la cosa più complessa di quanto sembri.
È un gioco veloce che dà anche una certa soddisfazione fisica nel maneggiare le fiches e suonare il campanello quando si finisce la sequenza.
Un gioco ideato da un matematico polacco durante la Seconda Guerra Mondiale, che Red Glove (giuro! non mi pagano!) ha interpretato con illustrazioni moderne e divertenti.
Ogni fattore deve riuscire a completare la sua fattoria con un animale per specie, facendo moltiplicare i propri animali con i dadi o scambiandoli (con sei conigli si può avere una pecora e così via).
C'è anche il cane che fa da "assicurazione antifurto" contro il lupo o la volpe. Un gioco che insegna a contare e fare transazioni, con bei materiali (e delle miniature fumettose di cani eccezionali!).
Giochi da tavolo dai 7 anni
Da qui in poi l'aspetto strategico che il bambino può padroneggiare inizia a farsi serio! Non a caso in questa categoria c'è il mio gioco preferito in assoluto, anche per adulti.
La scatola dice 6+, io preferisco indicarlo dai 7 perché serve una certa fluidità nel leggere le domande (anche se il ruolo del lettore può sempre essere affidato a una persona terza).
Il meccanismo è molto semplice ma anche molto incalzante: si parte con un mazzo di carte con foto sul fronte e sul retro. Viene letta una domanda/definizione (ad esempio "è più leggero di una pallina da tennis") e bisogna trovare la carta giusta che si abbini ad essa.
Il più veloce a disfarsi di tutte le carte, vince.
Non sarò obiettiva. Io amo smodatamente Carcassonne.
Ci ho fatto più volte le ore piccole giocando con gli amici, lo trovo soddisfacente da giocare, intelligente nella strategia, cattivo quanto basta quando si tratta di mettere i bastoni tra le ruote agli avversari.
A turno ogni giocatore mette la propria tessera e durante la partita si costruisce così un paesaggio con strade, città , monasteri e cattedrali delle quali prendere possesso per fare punti (ne vedete una porzione nell'immagine principale di questo post). Bellissimo in versione base, ancora più ricco con le diverse espansioni (c'è anche la Big box che contiene già alcune espansioni al suo interno).
Non bastano poche righe per raccontarlo, ma se è considerato un "nuovo classico" un motivo c'è.
Giochi da tavolo dagli 8 anni
Amichevolmente chiamato "treni" qui in famiglia, è la mia seconda grande passione, dopo Carcassonne.Il gioco, uno dei capolavori di Asmodee, si svolge su una plancia di gioco che ricorda una mappa antica: noi abbiamo la versione Europa, che ha alcune regole in più rispetto alla base – ambientata negli USA –, e soprattutto contiene luoghi più riconoscibili per i miei figli. Ve la consiglio.
Su questa plancia ogni giocatore deve costruire (pescando carte e convertendole in vagoni) tratte ferroviarie che colleghino le diverse città , secondo le proprie carte obiettivo.
È un gioco che impone visione a lungo termine e pensiero strategico: tutto molto intenso e soddisfacente. E poi fa venire voglia di viaggiare!
Con uno storytelling che richiama esplicitamente Harry Potter, il giocatore deve comporre pozioni che può utilizzare subito per guadagnare altri ingredienti grazie ai loro effetti. Un gioco che stupisce a affascina sotto moltissimi aspetti.
Il narratore deve infatti far indovinare agli altri giocatori quale carta ha in mano, dando un indizio che non sia troppo difficile ma neanche troppo facile (se tutti indovinano, infatti, non vince niente!).
Un gioco affascinante soprattutto per le illustrazioni ambigue ed oniriche delle carte (che però sono poche: vi verrà presto voglia di comprare una delle tante espansioni).
È lui: dallo scorso Natale, il nostro nuovo gioco preferito!
Catan si è guadagnato accanto a Carcassonne il podio di gioco da giocare non solo tra bambini ma anche semplicemente tra adulti (anche lui è considerato un nuovo classico, e basta giocarci un paio di volte per capire il perché del suo successo).
È un gioco strategico che dà la soddisfazione di costruire e ampliare le proprie colonie a partire dalle materie prime raccolte.
Esiste anche in versione da collezione con gli elementi 3D, che è una di quelle cose che mi concederei se un giorno vincessi al Superenalotto.
Giochi da tavolo dai 10 anni
Con una certa ironia, Babbo Natale l'anno scorso ci ha portato questo gioco (nella versione "ridotta" Zona Rossa Nord America), in cui i protagonisti sono ricercatori, medici, scienziati ed esperti di logistica che devono combattere una pandemia portando ognuno la propria abilità .
È un gioco collaborativo (non si gioca uno contro l'altro ma tutti contro la pandemia) che però non manca di tensione e richiede una buona capacità di accordarsi per una strategia comune. In fondo si tratta di salvare l'umanità .
Ecco, giusto in tempo per mandare (con posta prioritaria!) la letterina con i propri desideri: a grandi linee sono questi i più scelti e i più amati dal nostro scaffale dei giochi, o almeno lo sono fino a oggi. Ho avuto modo recentemente di sentire Babbo Natale, che pare che quest'anno ci porterà Spinderella e Azul. Ad occhio e croce, ci sono buone possibilità che per l'anno prossimo la lista di "giochi preferiti" si allunghi ancora.
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