Lo so che anche voi avete giocato con le dita, facendo di indice e medio le due gambe di un omino immaginario. Le mani sono il nostro strumento principale del "fare", protagoniste di ogni nostro gesto, dalle carezze al cibarsi, dal lavoro al divertimento.
Ci fermiamo così poco a osservarle, a vedere cosa "fanno"!
Non è il solito albo di Tullet nel quale (come in Un libro o Colori) il libro risponde come per magia alle azioni del bambino: qui sono le azioni stesse ad essere il fulcro delle pagine, e il libro è come una guida che fornisce le istruzioni per realizzare ogni movimento.
Pagina dopo pagina, il libro invita a saltellare sui pallini disegnati, ma anche a compiere evoluzioni in aria, a planare, volare, girare.
La mano diventa uccello, foglia che scende cullata dal vento, ballerina che danza nell'aria.
Più che in altri albi, serve qui la guida di un adulto (o un bambino molto libero da freni e pronto a inventare i movimenti!), non solo per leggere ma anche per interpretare i movimenti suggeriti dal testo.
Tuttavia, una volta che si è presa mano (per l'appunto!), leggere La danza delle mani diventa un momento liberatorio, catartico, ideale per immergersi nel movimento e nell'autopercezione, per prendere consapevolezza del corpo e per lasciare andare la mente agli abbinamenti sinestetici suggeriti dalle pagine, con i movimenti che prendono di volta in volta una forma e un colore diverso.
Sarebbe interessante approcciarsi a La danza delle mani con un accompagnamento musicale, anzi, con più d'uno, per scoprire le differenze di ritmo e melodia.
Il libro è coreografia, tutto il resto è espressione.
0 commenti