Ci avete mai fatto caso? Quasi tutti i libri "sulla rabbia" finiscono per dare soluzioni su come farla passare.
Eppure con noi stessi siamo in genere più indulgenti di così: ce lo concediamo, ogni tanto, un giorno un po' arrabbiato, magari perché abbiamo avuto una giornata pesante al lavoro, o perché semplicemente ci siamo svegliati male.
In Gastone Musone, l'autrice americana Suzanne Lang (con il marito Max Lang come illustratore) rappresenta la rivincita delle giornate storte, lo sdoganamento del diritto ad avere ogni tanto un brutto momento.
E in effetti nell'incipit vediamo subito il contrasto tra un ambiente esterno favorevole e quello interiore, tutto storto.
Era una giornata bellissima quando Gastone si svegliò e scoprì che niente andava bene.
Il sole era troppo luminoso, il cielo troppo blu e le banane troppo dolci.
L'amico Norman gli suggerisce che forse è solo arrabbiato, ma il piccolo scimpanzé nega.
D'altra parte, siamo abituati ad essere arrabbiati per qualche motivo, e lui non ne ha. Camminando nella giungla, i due incontrano vari animali che notano in Gastone i segnali tipici del malumore: sopracciglia aggrottate, postura curva.
Leggendo, anche il bambino inizia a farci caso, a pensare che a volte il malumore si vede, fisicamente, nelle persone.
In una sequenza che ricorda per grafica e ritmo analoghi passaggi di altri albi, come Ascolta e Buonanotte! (curiosamente, tutti della stessa casa editrice), i vari animali propongono a Gastone le loro diverse soluzioni: passeggiare sbattere i pugni, farsi un bagno.
La risposta di Gastone è sempre la stessa (e diventa un tormentone capace di far ridere il piccolo lettore): "Non sono arrabbiato".
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