Ci sono tanti modi per esorcizzare la paura del lupo, tanti modi per sconfiggere quell'archetipo di antagonista cattivo che abita le nostre favole e probabilmente il nostro inconscio.
Se tradizionalmente si usa la forza, facendolo uccidere da un cacciatore, è forse più attuale ingannarlo con l'astuzia.
È questo che succede in Attenti ai ragazzi di Tony Blundell, pubblicato da Il Barbagianni editore con la traduzione di Laura Bernaschi, dopo il fortunato Attenti alle ragazze. I due volumi sono giunti in Italia in quest'ordine, ma in realtà , l'autore ha pubblicato prima Beware of Boys e solo successivamente Beware of Girls (e se provate a sbirciare tra i libri che legge il lupo nell'incipit di Attenti alle ragazze lo potete facilmente verificare).
Il meccanismo dei due albi resta comunque il medesimo: un bambino (o una bambina) che con la sua astuzia fa diventare matto il lupo, salvandosi la pelle. Da qui il titolo, che rovescia il famoso "attenti al lupo".
Se in Attenti alle ragazze la bambina coinvolge il lupo in travestimenti sempre più assurdi e divertenti per farlo assomigliare alla sua nonnina, il protagonista di Attenti ai ragazzi lo prende per la gola.
Per prendere tempo, gli spiega che i bambini sono più buoni cotti che crudi e inizia a suggerirgli ricette sempre più astruse, dalla zuppa di bambino alla torta di bambino, tutte composte da ingredienti improbabili e per questo esilaranti.
Il lupo corre come un pazzo per cercare tutti gli ingredienti e... mi fermo qui per non rovinarvi il resto.
Posso dirvi invece che Attenti ai ragazzi, con le sue illustrazioni dal gusto un po' rétro e il suo ritmo incalzante, cattura i bambini (meglio di quanto non faccia il lupo!).
L'espressione del lupo, sempre più esasperato, è esilarante, e la struttura ricorsiva del testo permette di anticipare eventi e parole, rendendo il bambino protagonista della lettura.
Non solo: la proposta di ricette dagli ingredienti assurdi finirà per "uscire" dal libro e diventare gioco con la mamma e il papà , facendo a gara a chi si inventa la ricetta più buffa.
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