Avete presente l'emozione con cui comprate il primo completino taglia un mese quando aspettate un bimbo, e la velocità con cui poi lo riponete nell'armadio (o nel sacchetto per la Caritas, o nella scatola che passerete all'amico con un figlio più piccolo)?
Ecco, accade lo stesso per i primi libri: le capacità cognitive dei bambini, nei primi mesi, evolvono così in fretta che i cartonati adatti ai primi mesi diventano presto obsoleti, alimentando i sospiri dei genitori che vedono i figli crescere così in fretta.
I libri in bianco e nero sono perfetti per stimolare e catturare l'attenzione dei bimbi, prima ancora dei sei mesi: rispondono alle loro capacità sensoriali grazie ai forti contrasti e allenano il loro sguardo all'attenzione e al riconoscimento delle forme.
Ma – inutile negarlo – stancano presto, sia il bambino sia il genitore, che si trova per l'ennesima volta a girare le stesse quattro pagine e indicare le stesse quattro silhouette.
In questo panorama, Il mio mondo, illustrato da Raffaella Castagna per Lapis edizioni, si presenta come un'interessante evoluzione del classico modello di cartonato in bianco e nero, destinato ora a un utilizzo più prolungato.
Si tratta di relazioni semplici e riconoscibili, che non evadono dal contesto quotidiano e familiare per il bambino, ma regalano al libro una nuova fruizione: dopo una prima fase di riconoscimento dei singoli oggetti, il bimbo potrà esercitarsi nella scoperta, con il meccanismo del cucù che tanto piace ai piccoli, ma anche nel riconoscimento delle connessioni e nell'anticipazione del già visto, che gradualmente lo porteranno a conoscere e capire gli schemi di causa-effetto, alla base della narrazione.
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