Cosa si aspetta un bambino quando un adulto gli legge un libro?
Molto probabilmente che la voce del lettore gli racconti qualcosa di molto simile a quello che vede nelle illustrazioni. Come scrivevo in un post di qualche tempo fa, il rapporto tra testo e immagini in un albo illustrato per le fasce di età più piccole in genere è abbastanza lineare e scontato, con illustrazioni molto didascaliche rispetto alla storia.
Proporre un libro (verso i 3-4 anni) che mette in discussione questo stato di cose può avere un effetto inizialmente destabilizzante, provocare quell'attimo di perplessità che fa scattare qualcosa, per poi lasciare spazio all'ilarità , al fascino e a una nuova comprensione dei tanti meccanismi possibili della narrazione.
Può diventare un nuovo momento di scoperta delle potenzialità di un libro.
Guarda il gatto. Tre storie su un cane, di David LaRochelle e Mike Wohnoutka, edito da Biancoenero edizioni, è fin dalla prima pagina un albo che rompe le regole classiche del libro.
Guarda il gatto.
recita il testo. Ma nella pagina accanto vediamo un simpatico e "fumettoso" cagnolino che protesta:
Non sono un gatto.
Sono un cane.
La voce narrante (il testo sulla pagina di sinistra) resta misteriosa: non sappiamo a chi appartiene, probabilmente al libro stesso. Per quasi tutta la narrazione mantiene un tono neutro e sembra indifferente al cane, ma il cane la sente eccome, e le risponde.
La voce inizia a costruire una descrizione sempre più dettagliata del gatto, e il cane protesta sempre più vibratamente, finché, in uno spassoso colpo di scena finale, scopriremo che la voce non ha poi tutti i torti.
Come preannunciato dal titolo Guarda il gatto. Tre storie su un cane, a questa prima storia ne seguono altre due, nelle quali il meccanismo di interazione varia leggermente, in modo da mantenere vive la sorpresa e l'ilarità .
L'aspetto sorprendente di questo albo sta nel contrasto tra un linguaggio (sia iconico che lessicale) molto semplice e adatto anche a bambini piccoli e un meccanismo narrativo e metanarrativo insolito e raffinato.
Al piccolo lettore viene voglia di interagire con la voce narrante, correggerla, arrabbiarsi, fare il tifo per il cane. E ridendo a crepapelle scoprirà che sì: è anche così che può funzionare un libro.
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