Ridere e riflettere non sono due azioni in contraddizione tra loro.
Anzi: la risata presuppone un cambio di prospettiva, la conclusione inattesa di una frase o di un'azione che, se solo ci fermassimo ogni volta ad analizzarla, renderebbe ridere un atto filosofico.
Lo sanno bene i due protagonisti di questo albo a fumetti.
Grolefante & Topolino. Che coppia! di Pierre Delye e Ronan Badel (traduzione di Eleonora Armaroli, Terre di mezzo editore) è il seguito di Grolefante & Topolino. Che amicizia bestiale! e come il volume precedente è un guazzabuglio di episodi godibili anche singolarmente, che coniugano comicità e filosofia.
Sono i titoli dei capitoli (impaginati in modo discreto, quasi fossero brevi considerazioni introduttive anziché titoli veri e propri) a dare spesso una chiave di lettura e di riflessione a quella che altrimenti sarebbe una semplice barzelletta illustrata. Oppure, viceversa, le frasi introduttive rappresentano ulteriori barzellette.
Se fai centro una volta su mille, ma al primo colpo, tutti penseranno che hai un'ottima mira.
è ad esempio il raffinato concetto statistico che precede l'episodio sul tirassegno, ma a volte la connessione tra titolo e storia è più sfuggente, ed è proprio la ricerca di questa connessione a stimolare l'ingegno e il ragionamento.
E così, tra la storia di un serpente che si morde la lingua e si chiede se è velenoso e un camaleonte che insegna a Grolefante a nascondersi in un campo di fragole dipingendosi le unghie di rosso (il libro in effetti cita spesso freddure e battute piuttosto classiche), Grolefante & Topolino. Che coppia! ci dice qualcosa sul nostro posto nel mondo, sull'identità, sull'amicizia, sui rapporti con gli altri.
Grolefante e Topolino sono diversi e uguali al tempo stesso e in queste loro identità e differenze trovano la loro via per stare insieme ed essere amici. E, già che ci sono, per intrattenere i lettori con un sorriso.
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