Se è vero che ogni bambino è diverso dall'altro, ci sono alcuni tratti che potrei dire sono universalmente legati all'infanzia, a ogni infanzia.
Smentitemi, se avete esperienze diverse, ma non ho conosciuto nemmeno un bambino che non si sia lasciato prendere dalla foga collezionistica, da quell'impulso di portare a casa le meraviglie trovate in giro.
L'erbario è forse la forma organizzata di collezionismo che maggiormente risponde a questo impulso: permette di dare valore anche agli elementi più quotidiani e semplici tra quelli raccolti dai bambini: fiori, semi, foglie. Nell'erbario questi elementi si trasformano da "una foglia raccolta nel parco" a un oggetto da esaminare e catalogare, attribuendogli nome, caratteristiche, proprietà.
Tra foglie e fogli, scritto da Rossella Marcucci e Mariacristina Villani (con le illustrazioni di Valentina Gottardi) ed edito da Editoriale Scienza con la collaborazione dell'orto botanico dell'università di Padova, sta a metà tra un libro divulgativo e un vero e proprio erbario.
Nella prima pagina, a dire il vero, l'attribuzione alla seconda categoria è data per assodata, perché contiene uno spazio da personalizzare, che coinvolge già il bambino rendendolo protagonista: "Questo erbario appartiene a...".
Prima però di arrivare alle pagine dell'erbario vero e proprio, Tra foglie e fogli introduce il tema con un po' di divulgazione. Si parte dalla storia degli erbari, quelli scientifici e quelli arricchiti da illustrazioni fantasiose (i fan di Harry Potter vi troveranno l'origine della leggenda della mandragora), si spiega quale sia l'utilità degli erbari, si traccia la biografia dei grandi protagonisti della botanica, con un piccolo approfondimento sull'erbario di Padova.
Passando dalla storia alla scienza, arriviamo nel vivo della catalogazione: le pagine del libro raccontano in modo semplice e concreto i diversi tipi di pianta, le caratteristiche delle foglie, dei fiori e dei frutti, e infine arrivano le istruzioni su come raccogliere, pressare e seccare le piantine e come catalogarle nell'erbario.
Da qui in poi, il libro muta e diventa un vero e proprio erbario: sulla sinistra una scheda della pianta, agile ma ben articolata tra i suoi diversi elementi (fiori, foglie, semi e frutti), sulla sinistra lo spazio bianco da compilare e riempire con il proprio campione seccato (o, perché no, più di uno, perché di ogni pianta si possono raccogliere sia fiori che foglie, e in caso non siano troppo voluminosi anche i semi).
La rilegatura ad anelli del libro rende molto più pratica la sua gestione e un foglio trasparente divide la scheda stampata dai campioni raccolti, preservando da macchie la prima e mantenendo la visibilità dei secondi.
Le piante selezionate sono quelle comunemente presenti nei nostri giardini e parchi, così da un lato sarà più semplice e gratificante per il bambino costruire e completare il proprio erbario, dall'altro l'aspetto didattico troverà facilmente una sua concretezza, rendendo più utile e stimolante il lavoro e allenando il bambino all'osservazione.
Una proposta in più?
Se con l'erbario di Tra foglie e fogli i bambini si appassionano all'attività, potete provare a costruire un
fantaerbario
Attingendo a piene mani dalle tecniche rodariane di Grammatica della fantasia, invitate i bambini a unire, materialmente e mentalmente, due piante, creando innesti fantastici e immaginando le caratteristiche della nuova pianta sulla base di quelle dei suoi genitori genetici.
Nel pratrifoglio, ad esempio, si sfogliano le foglie anziché i petali. Si parte sempre da "m'ama", così si è sicuri che vada a finire bene. A differenza del suo genitore, stavolta, il quadrifoglio non porta molta fortuna.
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