Pronto? Chi parla?

Alzare la cornetta, comporre un numero a memoria o copiandolo da un vecchio foglietto, chiedersi se dall'altro lato c'è qualcuno o se la casa è vuota e chi, della famiglia, risponderà: sono sensazioni che gradualmente vanno sparendo, relegate alla nostra memoria, mentre l'uso dei telefonini rimpiazza quello della linea fissa.

Il grande caos dei telefoni

Ritroviamo questa atmosfera in  Il grande caos dei telefoni, un racconto dell'inglese Sally Nicholls, illustrato da Naida Mazzenga per la collana Zoom di Biancoenero edizioni.

Si tratta di un racconto corale, ispirato a una storia vera accaduta in Inghilterra: a seguito di un temporale, le linee telefoniche di un paesino si sono guastate e, nel riattivarle, qualcosa è andato storto e sono state confuse tra loro in modo tale che, chiamando una persona, rispondeva un'altra.

Il grande caos dei telefoni

La forza del racconto risiede nei ritratti dei diversi personaggi coinvolti, ognuno con un suo diverso approccio al telefono: c'è Margaret, attiva nell'organizzazione di fiere ed eventi, che riceve moltissime telefonate di lavoro, Will, bimbo monello i cui genitori ricevono sovente telefonate di protesta, Jai e Aditi, amici che si sentono spesso al telefono, l'anziana Emily che invece di telefonate ne riceve pochissime e Arthur, appena trasferito, che ancora non conosce nessuno che lo possa chiamare.

Il grande caos dei telefoni

Quello che accade al villaggio si trasforma in un'esercizio globale di empatia e di solidarietà: ognuno dei personaggi si ritrova nei panni di qualcun altro, e lo stato di necessità genera soluzioni creative di cooperazione e condivisione, tanto che, come spesso accede nelle situazioni che più ci mettono alla prova, alla fine i protagonisti saranno quasi dispiaciuti di tornare alla solita routine.

Il grande caos dei telefoni

Il racconto, scritto in font ad alta leggibilità, con frasi corte e semplici nella sintassi, è adatto ai primi lettori che ancora non hanno confidenza con romanzi più articolati e complessi, e porta loro un sapore di coralità e di solidarietà che oggi purtroppo ci appare un po' démodé, come un telefono fisso.


0 commenti