Se mai vi siete trovati a desiderare un animale domestico, be', con molta probabilità suppongo che non fosse un pesce.
Ed è proprio così che inizia Broncio e Coda, prima ancora del primo capitolo: con un prologo fatto di un brevissimo botta e risposta tra Teresa e la mamma. Dopo il no a cane e gatto, Teresa chiede due pesci rossi.
Ma Teresa non li vede come un ripiego, anzi: li accoglie con tutto l'entusiasmo di cui una bambina è capace, tanto che inizia a studiarli e a trascrivere le sue osservazione e decide che da grande diventerà esperta in "psicopesciologia". Broncio e Coda, li chiama, e tutto il breve romanzo li vedrà, se non protagonisti, sempre presenti sulla scena.
La verità è che Broncio e Coda, scritto da Silvia Nalon e illustrato da Martina Motzo per Sinnos, è in realtà un romanzo di rapporti familiari. Stampato con criteri di alta leggibilità, è perfetto per primi lettori che vogliono passare oltre l'albo illustrato, con una storia un po' più lunga, ma semplice e scorrevole.
Pagina dopo pagina, i due pesci diventano il mezzo con cui la protagonista sblocca il suo rapporto con il fratello e la sorella maggiore. Teresa è la più piccola, e come tutti i piccoli di casa si sente meno importante: Antonio ha un talento per il teatro, Cecilia vince un sacco di gare sportive e lei li guarda con ammirazione, mentre cerca la sua strada.
Con la scusa dei due pesci, Teresa spia i fratelli (che, anche se grandi, finiscono col parlare con i due animaletti quando nessuno li vede), oppure si isola per impegnarsi in qualcosa di tutto suo.
«Teresa, hai finito i compiti?»,
mi chiede la mamma dalla cucina.
«Quasi. Devo studiare scienze».
Capire come si comportano
i pesci rossi è studiare scienze.
Teresa di talenti ne ha molti, lo scopriamo mentre si racconta in prima persona: è curiosa, osservatrice, spiritosa. Ma quella sua insicurezza da figlia minore la spinge a litigare e a fare piccoli dispetti, come nascondere la lettera di un provino del fratello.
Quando scrive i suoi appunti sui pesci, a volte sembra che parli di se stessa:
Si può essere soli anche se
si vive nella stessa vaschetta
(a volte Broncio e Coda
non si salutano neanche).
Tra i suoi talenti, per fortuna, c'è anche la capacità di riconoscere quando sbaglia, e un grande amore per la sua famiglia, tutti fattori che alla fine riporteranno armonia dentro casa e dentro se stessa.
Per uscire dalla sua personale boccia di vetro, alla fine, le ci volevano solo due pesci.
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