Tra le frasi da diario del liceo che ho odiato di piĆ¹ c'ĆØ sicuramente quella che fa piĆ¹ o meno "Tuo padre ĆØ un ladro, perchĆ© ha rubato due stelle e te le ha messe negli occhi".
L'ho odiata per una serie di ragioni, tra cui il fatto che l'occhio, per me, non puĆ² essere qualcosa che emette luce, perchĆ© semmai, la luce, la cattura. Anche quando brilla, l'occhio lo fa per amore di ciĆ² che vede, e non certamente per luce propria.
PerchƩ vi racconto tutto questo?
PerchĆ© quella frase mi ĆØ tornata alla mente leggendo il titolo di Occhio Ladro, in cui finalmente i pezzi tornano al loro posto: ĆØ l'occhio che ruba, e con lo sguardo trasfigura. L'occhio poeta si illumina non di luce propria, ma perchĆ© riflette bellezza.
Con Occhio Ladro, Chiara Carminati e Massimiliano Tappari, giĆ autori di A fior di pelle (di cui vi avevo parlato qui) e Ninna no, anch'essi editi da Lapis, ci presentano ancora una volta una sinergia perfetta e sorprendente di testo e immagini, che ci dimostra che la poesia passa anche attraverso lo sguardo.
Il libro gioca con la pareidolia, l'istinto umano di vedere forme note o dotate di significato in immagini casuali: ĆØ lo stesso fenomeno che ci fa "vedere" forme nelle nuvole, e viene qui usato per catturare – anzi, rubare – storie dal mondo: dalla strada, dai fiori, dalle architetture, dai segni di umiditĆ sul muro.
Sfogliando le foto e leggendo i versi che le accompagnano non si ha la sensazione di un'invenzione narrativa, ma piuttosto quella di un gesto maieutico: quella storia esiste, ĆØ sempre stata lƬ, ed ĆØ stata scovata con la cura e il talento di un fotografo e di una poetessa, come un archeologo avrebbe fatto con dei reperti sepolti.
Meravigliosa ĆØ la mamma che
provĆ² a chiudere alla strada la cernierae da allora puĆ² anche piovere per orema quel porfido non prende il raffreddore.
Affascinante la storia del pianista che compone canti per uccelli su un pentagramma in cielo (i fili di un traliccio), e guardando il dettaglio di un tombino sembra davvero di vedere il saltellare frenetico della gallina-calamita che vi ha lasciato le orme.
Beato chi ha l'occhio ladroovunque vede un quadroe come i pittorivive rubando forme e colori.
Una sorta di "pareidolia facilitata", come le parole crociate per principianti.
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