SarĆ il freddo che ci prende la mattina o la voglia di goderci un po' di piĆ¹ gli affetti dentro casa, ora che quelli esterni dobbiamo tenerli a distanza, ma fa bene, di questi tempi, leggere qualche storia rassicurante, fatta di buoni sentimenti, di quelle classiche in cui le buone azioni vengono premiate e i cattivi sono meno cattivi di quel che sembra.
Julian e la volpe, dell'inglese Joe Todd-Stanton (pubblicato in Italia da Babalibri) ci immerge in un bosco da fiaba. Dietro una copertina ruvida, piacevole al tatto e con inserti lucidi, si spalancano immagini in stile fumetto, dallo spiccato gusto cinematografico, in cui il contesto incornicia l'azione definendone l'inquadratura e i diversi piani, piĆ¹ o meno ravvicinati, ci accompagnano nella storia seguendo il punto di vista del protagonista, il topino Julian.
Julian non ĆØ un tipo socievole. Ha organizzato la sua vita in modo da incontrare il meno possibile gli altri.
Vediamo la sua tana in uno spaccato: ha un ingresso indipendente, in modo da non dover incrociare gli animali delle altre tane.
Ma qualcuno lo osserva: ĆØ una volpe, che alla prima occasione spicca un balzo e prova a prenderlo, ma resta incastrata con il muso nell'apertura della tana di Julian.
Ć particolarmente buffa l'immagine che ci mostra la volpe letteralmente piantata col muso nella tana. Con un espediente teatrale (benchĆ© poco corretto, perchĆ© il corpo della
volpe dovrebbe farle ombra) il muso appuntito ĆØ illuminato da un fascio
di luce solare, guidando l'occhio del lettore proprio dove deve andare.
Emerge in modo evidente la differenza di stazza tra i due animali, che rende il loro rapporto ancora piĆ¹ improbabile: la volpe chiede aiuto al topo per uscire da quella imbarazzante stuazione, e dopo un po' di ritrosia (perchĆ© insomma: non dimentichiamoci che la volpe voleva mangiarlo!), Julien glielo offre, cosƬ tra i due nascerĆ una bella amicizia, rafforzata da un gesto di protezione della volpe verso il topolino, quando poi verrĆ attaccato da un barbagianni.
Julian e la volpe ci racconta che l'amicizia non ha confini nĆØ razze e supera perfino gli istinti.
Ci racconta che un amico ĆØ una risorsa.
Ci racconta che essere amici non significa esserci sempre, ma esserci quando conta.
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