Il tratto fumettistico, i sorrisi ingenui e i colori vivaci sono quelli inconfondibili di Maudet, ma questa volta la storia si rivolge a un target di età leggermente più alto (dai 4 anni circa) e il testo narrativo si amplia un po'. Se in Buongiorno dottore, Buongiorno Postino, A taaavola! o Prendilo! le poche parole racchiuse nei fumetti bastavano a raccontare la storia, in Palomino (sempre edito da Babalibri) vediamo comparire la voce di un narratore esterno, che dà più ampio respiro alla trama.
Una seconda, importante differenza rispetto a quella che ormai è una cifra stilistica ben consolidata, è che in Palomino il rovesciamento delle aspettative non avviene come una sorpresa dopo qualche pagina, ma irrompe da subito, nell'incipit.
Vediamo infatti il cavallo Palomino, nella sua cameretta, esprimere il suo più grande desiderio: vuole una bambina!
Ne parla con i genitori a tavola come un qualsiasi bambino parlerebbe di un cane, e i genitori danno a Palomino le medesime risposte: una bambina è impegnativa, bisogna prendersene cura, e poi durante le vacanze come si fa?
Pur avendo chiaro da subito il meccanismo, il lettore resta ancora un po' spiazzato quando Palomino va a trovare il suo amico Arizona (che una bambina invece ce l'ha) e vede che sono i cavalli a parlare tra loro, mentre Roxy, l'umana, resta muta in groppa.
Arizona porta Palomino a guardare le bambine sull'altra riva del fiume.
Le bambine giocano a calcio come bambine reali: non hanno nulla di animalesco. Il rovesciamento dei ruoli umano-animale avviene soltanto fino a un certo punto, perché gli animali sono umanizzati (dormono in letti circondati da poster appesi alle pareti, mangiano a tavola con le posate), ma anche gli umani restano umani. È un modo per descrivere un'amicizia alla pari, che si rivelerà poi nel corso della storia.
Palomino, per andare a prendere la "sua" bambina e portarla a casa, rischierà infatti di annegare nel fiume, ma per fortuna la collaborazione tra umani e cavalli gli salverà la vita (e forse, convincerà anche i suoi genitori!).
Quella di Palomino è una narrazione più tradizionale, più consueta, rispetto alle sorprese a cui i due autori francesi ci hanno abituati, ma è una storia pulita, che celebra l'amicizia e che non lascia il lettore senza prima avergli regalato un sorriso, e una risatina sotto i baffi.
0 commenti