"Ma che bravo bambino, dorme tutta la notte?"
Buz รจ bianco, pulito, pettinato, composto, obbediente.
"Ma che bravo bambino, non piange mai!"
Non so se avete notato, ma il concetto di "bravo", specie in chi non ha figli, spesso coincide con quello di "adulto", se non di "soprammobile".
Nonostante non sia sempre facile mettersi nei loro panni, legittimare i comportamenti "bambini" รจ importante, per gli adulti e per i bambini stessi.
Bravo Buz!, di Marianna Coppo (Terre di Mezzo editore) parla di un cane. O forse di un bambino?
Vive in un mondo all'apparenza dorato: ha una cuccia lussuosa in una casa lussuosa, e un set completo di accessori per il gioco e la toeletta.
Buz รจ bravo. O almeno, viene descritto cosรฌ.
Qualche accennata nota stridente tra testo e illustrazioni ci fa notare che in realtร il suo essere "bravo" รจ soltanto la conseguenza di una serie di divieti.
Buz รจ costantemente guidato dai padroni, il suo agire non รจ spontaneo ma eteroditetto, sembra quasi che nella vita non abbia conosciuto altro. Le sue libere iniziative sono presto tarpate.
Emblematica l'immagine in cui un recinto divide gli altri cani "bravi" come Buz da quelli liberi di giocare, correre ed esplorare il parco.
Finchรฉ a uno dei tanti "no", Buz risponde (dentro di sรฉ) "E invece sรฌ".
E si scopre libero:
Libero di correre,libero di fermarsi,libero di conosceree di farsi conoscere.
E quando i padroni lo ritroveranno? Il finale aggiunge una risata a una storia giร leggera e agile, in cui la Coppo riesce ad esprimere moltissimo con semplici sguardi e poche parole misurate.
Una storia di autoaffermazione e scoperta di sรฉ, in cui qualche "no" suonerร sicuramente familiare al bambino che legge.
Una storia da godersi fin dai risguardi, che raccontano un'evoluzione attraverso il contrasto tra inizio e fine dell'albo.
Una storia che insegna. Soprattutto ai genitori.
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