Ci voleva una ragazzina di 16 anni perchƩ finalmente il riscaldamento globale diventasse un tema all'ordine del giorno.
Purtroppo, perĆ², il fatto che se ne parli di piĆ¹ non significa che se ne parli nel modo corretto. Moltissime sono ancora le imprecisioni, a volte lievi, a volte gravi e con conseguenze pericolose, che si sentono e si leggono tutti i giorni.
Per risolvere molti dei dubbi in circolazione, Editoriale Scienza ha pubblicato, nella collana Teste Toste,
PerchƩ la terra ha la febbre?, un volumetto fatto tutto di domande e risposte, agile da leggere ma decisamente illuminante (anche per molti adulti!).
Con semplicitĆ , leggerezza e un pizzico di ironia, Federico Taddia funge da anchorman cartaceo guidando il dipanarsi del libro attraverso la sua intervista a Elisa Palazzi, ricercatrice dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR e docente di Fisica del Clima all’UniversitĆ di Torino.
Il libro (come ĆØ ben specificato all'inizio) ĆØ suddiviso in capitoli tematici che possono essere letti anche con logica non sequenziale, aprendo il libro a caso o saltellando tra le domande.
Per semplificare i collegamenti e gli approfondimenti, alla fine di ogni capitolo si trova un rimando alle pagine dove sarĆ possibile trovare gli argomenti correlati.
Cos'ĆØ il riscaldamento globale? Meteo e clima sono la stessa cosa? Com'era il clima al tempo dei dinosauri?
I diversi macro-argomenti danno una visione d'insieme sul tema "cambiamenti climatici", affrontando cause, conseguenze, metodi di studio, storia del clima, e chiarendo molti dubbi ricorrenti (ad esempio: perchĆ© il riscaldamento globale porta anche a fenomeni atmosferici piĆ¹ violenti).
Ogni capitolo si chiude con un po' di ironia, come quando, parlando di carotaggi del ghiaccio, Taddia e la Palazzi scherzano raccontando che gli scienziati useranno poi le carote per i pupazzi di neve.
L'aspetto che piĆ¹ ho apprezzato di questo libro ĆØ il suo equilibrio, il suo rigore scientifico: spesso, su temi cosƬ controversi, ĆØ facile infatti cadere in partigianerie. Da un lato ci sono i negazionisti, a causa dei quali siamo molto in ritardo nell'affrontare questa emergenza. Dall'altro lato, perĆ², nemmeno gli allarmisti a tutti i costi fanno bene all'informazione, se diffondono nozioni scorrette.
Ad esempio, parlando di effetto serra, il libro inizia con una domanda insolita: "L'effetto serra ĆØ buono o cattivo?".
GiĆ , perchĆ© siamo abituati a sentirne parlare come fosse una piaga per l'Uomo, ma l'effetto serra ĆØ quello che consente alla Terra di mantenere un clima che la rende abitabile. E, come accade per moltissime cose, non ĆØ l'effetto serra in sĆ© ad essere negativo, ma il suo eccesso (dovuto principalmente a cause di natura umana).
A volte, per portare avanti una tesi, il rischio ĆØ quello di cadere in facili polarizzazioni, per cui un fenomeno ĆØ buono o cattivo.
Questa semplificazione, perĆ², non aiuta a capire a fondo i fenomeni, nĆ© a prendere le giuste decisioni.
PerchĆ© la terra ha la febbre? insegna che non tutto ĆØ bianco o nero, e che ĆØ necessario comprendere e padroneggiare tutte le sfaccettature di un tema per affrontarlo nel modo giusto.
Insegna che semplificare i concetti per spiegarli ai bambini non significa dare informazioni poco corrette.
In sostanza, insegna un approccio scientifico da contrapporre a quello del giornalismo sensazionalista.
Alle domande e alle risposte del libro, si accompagnano le divertenti illustrazioni di Antongionata Ferrari, che con ironia ci mostra conigli alle prese con giganteschi carotaggi e donne perplesse davanti a un guardaroba che, a causa del cambiamento climatico, diventa sempre piĆ¹ complicato da gestire.
Oltre a spiegare per bene il fenomeno del riscaldamento globale, quindi, PerchƩ la terra ha la febbre? ci aiuta a notare tante inesattezze nella comunicazione di questo fenomeno.
Ad esempio: quante volte avete sentito dire che lo scioglimento degli iceberg farĆ innalzare il livello dei mari?
Be', non ĆØ cosƬ (ma, lo ammetto, prima di leggere questo libro non ci avevo riflettuto): ad avere un impatto su mari e oceani ĆØ lo scioglimento dei ghiacciai montani e delle calotte che ricoprono la terraferma (e non solo questo, come leggerete nel libro). Gli iceberg, invece, sono giĆ immersi totalmente nell'acqua, e il fatto che siano piĆ¹ o meno sciolti non cambia le cose.
Vogliamo provarlo con un esperimento?
Prendete un contenitore in cui congelerete dell'acqua, un contenitore piĆ¹ grande che farĆ da mare e (facoltativo) un pinguino.
Piazzate il vostro iceberg nell'acqua e segnate il livello dell'acqua con un nastro adesivo colorato.
Piazzate il pinguino sull'iceberg per vedere come, pian piano, resterĆ senza sostegno (l'iceberg che si scioglie non avrĆ impatto sui mari, ma sugli animali sƬ!).
Quando l'iceberg si sarĆ completamente sciolto, guardate il livello dell'acqua: ĆØ rimasto invariato!
Non c'ĆØ paracetamolo che tenga, purtroppo, per guarire la Terra.
Ma la corretta informazione ĆØ la miglior diagnosi per iniziare a lavorare sulla cura giusta.
Purtroppo, perĆ², il fatto che se ne parli di piĆ¹ non significa che se ne parli nel modo corretto. Moltissime sono ancora le imprecisioni, a volte lievi, a volte gravi e con conseguenze pericolose, che si sentono e si leggono tutti i giorni.
Con semplicitĆ , leggerezza e un pizzico di ironia, Federico Taddia funge da anchorman cartaceo guidando il dipanarsi del libro attraverso la sua intervista a Elisa Palazzi, ricercatrice dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR e docente di Fisica del Clima all’UniversitĆ di Torino.
Il libro (come ĆØ ben specificato all'inizio) ĆØ suddiviso in capitoli tematici che possono essere letti anche con logica non sequenziale, aprendo il libro a caso o saltellando tra le domande.
Per semplificare i collegamenti e gli approfondimenti, alla fine di ogni capitolo si trova un rimando alle pagine dove sarĆ possibile trovare gli argomenti correlati.
Cos'ĆØ il riscaldamento globale? Meteo e clima sono la stessa cosa? Com'era il clima al tempo dei dinosauri?
I diversi macro-argomenti danno una visione d'insieme sul tema "cambiamenti climatici", affrontando cause, conseguenze, metodi di studio, storia del clima, e chiarendo molti dubbi ricorrenti (ad esempio: perchĆ© il riscaldamento globale porta anche a fenomeni atmosferici piĆ¹ violenti).
Ogni capitolo si chiude con un po' di ironia, come quando, parlando di carotaggi del ghiaccio, Taddia e la Palazzi scherzano raccontando che gli scienziati useranno poi le carote per i pupazzi di neve.
L'aspetto che piĆ¹ ho apprezzato di questo libro ĆØ il suo equilibrio, il suo rigore scientifico: spesso, su temi cosƬ controversi, ĆØ facile infatti cadere in partigianerie. Da un lato ci sono i negazionisti, a causa dei quali siamo molto in ritardo nell'affrontare questa emergenza. Dall'altro lato, perĆ², nemmeno gli allarmisti a tutti i costi fanno bene all'informazione, se diffondono nozioni scorrette.
Ad esempio, parlando di effetto serra, il libro inizia con una domanda insolita: "L'effetto serra ĆØ buono o cattivo?".
GiĆ , perchĆ© siamo abituati a sentirne parlare come fosse una piaga per l'Uomo, ma l'effetto serra ĆØ quello che consente alla Terra di mantenere un clima che la rende abitabile. E, come accade per moltissime cose, non ĆØ l'effetto serra in sĆ© ad essere negativo, ma il suo eccesso (dovuto principalmente a cause di natura umana).
A volte, per portare avanti una tesi, il rischio ĆØ quello di cadere in facili polarizzazioni, per cui un fenomeno ĆØ buono o cattivo.
Questa semplificazione, perĆ², non aiuta a capire a fondo i fenomeni, nĆ© a prendere le giuste decisioni.
PerchĆ© la terra ha la febbre? insegna che non tutto ĆØ bianco o nero, e che ĆØ necessario comprendere e padroneggiare tutte le sfaccettature di un tema per affrontarlo nel modo giusto.
Insegna che semplificare i concetti per spiegarli ai bambini non significa dare informazioni poco corrette.
In sostanza, insegna un approccio scientifico da contrapporre a quello del giornalismo sensazionalista.
Alle domande e alle risposte del libro, si accompagnano le divertenti illustrazioni di Antongionata Ferrari, che con ironia ci mostra conigli alle prese con giganteschi carotaggi e donne perplesse davanti a un guardaroba che, a causa del cambiamento climatico, diventa sempre piĆ¹ complicato da gestire.
Oltre a spiegare per bene il fenomeno del riscaldamento globale, quindi, PerchƩ la terra ha la febbre? ci aiuta a notare tante inesattezze nella comunicazione di questo fenomeno.
Ad esempio: quante volte avete sentito dire che lo scioglimento degli iceberg farĆ innalzare il livello dei mari?
Be', non ĆØ cosƬ (ma, lo ammetto, prima di leggere questo libro non ci avevo riflettuto): ad avere un impatto su mari e oceani ĆØ lo scioglimento dei ghiacciai montani e delle calotte che ricoprono la terraferma (e non solo questo, come leggerete nel libro). Gli iceberg, invece, sono giĆ immersi totalmente nell'acqua, e il fatto che siano piĆ¹ o meno sciolti non cambia le cose.
Vogliamo provarlo con un esperimento?
Prendete un contenitore in cui congelerete dell'acqua, un contenitore piĆ¹ grande che farĆ da mare e (facoltativo) un pinguino.
Piazzate il vostro iceberg nell'acqua e segnate il livello dell'acqua con un nastro adesivo colorato.
Piazzate il pinguino sull'iceberg per vedere come, pian piano, resterĆ senza sostegno (l'iceberg che si scioglie non avrĆ impatto sui mari, ma sugli animali sƬ!).
Quando l'iceberg si sarĆ completamente sciolto, guardate il livello dell'acqua: ĆØ rimasto invariato!
Non c'ĆØ paracetamolo che tenga, purtroppo, per guarire la Terra.
Ma la corretta informazione ĆØ la miglior diagnosi per iniziare a lavorare sulla cura giusta.
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