Inizia settembre, e tutti ci concentriamo mentalmente sul rientro al lavoro, la scuola che ricomincia.
Ma non c'è momento più bello di questo per esplorare la natura, camminare in montagna, addentrarsi tra i boschi: il caldo afoso è in genere passato e gli alberi ci regalano sfumature meravigliose.
Esplorare la natura è per certi versi un'abilità innata (tutti i bambini sono esploratori), per molti altri un'attitudine da allenare. Imparare gli strumenti, le regole, e capire cosa e come osservare può aiutare a vivere un'esperienza nella natura più completa e appagante.
Alla ricerca del fiore dorato di Benjamin Flouw (Sinnos editorie) racconta una storia e, attraverso essa, dà ai bambini gli strumenti giusti per capire cosa significhi esplorare un bosco.
Il signor Volpe, protagonista del libro, sfoglia vecchi libri di botanica, quando viene incuriosito dalla descrizione, priva di immagini, del Millepetali dorato, pianta della famiglia delle Bennascoste.
Decide così di partire alla ricerca di questa rarità.
Il libro alterna pagine narrative a "pagine-inventario", strutturandosi a metà tra l'albo illustrato e il manuale.
Il cammino del signor Volpe cede così il passo a elenchi dell'equipaggiamento necessario per l'esplorazione in montagna.
O a piccoli inventari botanici delle specie che il signor Volpe incontra lungo la strada.
O ancora, alla descrizione delle differenze morfologiche e botaniche tra le diverse altitudini della montagna.
La ricerca del signor Volpe è corredata da incontri con animali che, sebbene antropomorfi, riprendono le caratteristiche della specie che rappresentano: l'orso pesca in riva al fiume, mentre lo stambecco vive in alta montagna.
Collaborazione e gentilezza sono alla base di ognuno di questi incontri: tutti gli animali danno volentieri qualche indicazione al protagonista, che a sua volta divide il suo pranzo con l'amico Lupo.
Emergono così, nel racconto, come evocate dall'atmosfera generale, altre regole non dette della montagna: la solidarietà da un lato, l'invito ad apprezzare il silenzio e la vastità del paesaggio dall'altro.
Più esplicito invece il messaggio ecologista, a tutela della biodiversità, che invita ad ammirare le specie più rare senza strapparle al proprio habitat, cogliendole soltanto con gli occhi.
Le ultime pagine di Alla ricerca del fiore dorato sono invece un invito all'azione, con proposte, spunti e pagine da compilare per disegnare una mappa, costruire un erbario o ricreare un paesaggio in miniatura.
Per i bimbi più piccoli, ancora poco interessati alla classificazione botanica o all'attività di inventariare i campioni racconti, vi propongo invece un'attività più semplice, ma utile comunque ad allenare all'osservazione e all'esplorazione:
Può essere un'attività individuale o una piccola gara uno contro l'altro.
Basta creare con dei pennarelli colorati delle zone di colore su un foglio.
Scopo del gioco è trovare un elemento naturale per ogni macchia di colore proposta: fiori, foglie, cortecce, sassi.
Senza naturalmente interferire con la vita animale e senza strappare dal proprio habitat specie botaniche protette.
La biodiversità si scopre prima di tutto con gli occhi.
Ma non c'è momento più bello di questo per esplorare la natura, camminare in montagna, addentrarsi tra i boschi: il caldo afoso è in genere passato e gli alberi ci regalano sfumature meravigliose.
Esplorare la natura è per certi versi un'abilità innata (tutti i bambini sono esploratori), per molti altri un'attitudine da allenare. Imparare gli strumenti, le regole, e capire cosa e come osservare può aiutare a vivere un'esperienza nella natura più completa e appagante.
Alla ricerca del fiore dorato di Benjamin Flouw (Sinnos editorie) racconta una storia e, attraverso essa, dà ai bambini gli strumenti giusti per capire cosa significhi esplorare un bosco.
Il signor Volpe, protagonista del libro, sfoglia vecchi libri di botanica, quando viene incuriosito dalla descrizione, priva di immagini, del Millepetali dorato, pianta della famiglia delle Bennascoste.
Decide così di partire alla ricerca di questa rarità.
Il libro alterna pagine narrative a "pagine-inventario", strutturandosi a metà tra l'albo illustrato e il manuale.
Il cammino del signor Volpe cede così il passo a elenchi dell'equipaggiamento necessario per l'esplorazione in montagna.
O a piccoli inventari botanici delle specie che il signor Volpe incontra lungo la strada.
O ancora, alla descrizione delle differenze morfologiche e botaniche tra le diverse altitudini della montagna.
La ricerca del signor Volpe è corredata da incontri con animali che, sebbene antropomorfi, riprendono le caratteristiche della specie che rappresentano: l'orso pesca in riva al fiume, mentre lo stambecco vive in alta montagna.
Collaborazione e gentilezza sono alla base di ognuno di questi incontri: tutti gli animali danno volentieri qualche indicazione al protagonista, che a sua volta divide il suo pranzo con l'amico Lupo.
Emergono così, nel racconto, come evocate dall'atmosfera generale, altre regole non dette della montagna: la solidarietà da un lato, l'invito ad apprezzare il silenzio e la vastità del paesaggio dall'altro.
Più esplicito invece il messaggio ecologista, a tutela della biodiversità, che invita ad ammirare le specie più rare senza strapparle al proprio habitat, cogliendole soltanto con gli occhi.
Le ultime pagine di Alla ricerca del fiore dorato sono invece un invito all'azione, con proposte, spunti e pagine da compilare per disegnare una mappa, costruire un erbario o ricreare un paesaggio in miniatura.
Per i bimbi più piccoli, ancora poco interessati alla classificazione botanica o all'attività di inventariare i campioni racconti, vi propongo invece un'attività più semplice, ma utile comunque ad allenare all'osservazione e all'esplorazione:
la caccia al colore
Può essere un'attività individuale o una piccola gara uno contro l'altro.
Basta creare con dei pennarelli colorati delle zone di colore su un foglio.
Scopo del gioco è trovare un elemento naturale per ogni macchia di colore proposta: fiori, foglie, cortecce, sassi.
Senza naturalmente interferire con la vita animale e senza strappare dal proprio habitat specie botaniche protette.
La biodiversità si scopre prima di tutto con gli occhi.
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