Cos'hanno in comune Alla fiera dell'est, Nella vecchia fattoria e quel numero imprecisato di elefanti che si dondolavano su un filo di ragnatela?
La struttura a ripetizione e accumulo, una delle chiavi più importanti nella fascinazione dei bambini, specialmente i più piccoli.
Nella ripetizione, il bambino trova la rassicurazione del già noto, la sensazione piacevole della familiarità e la gratificazione del saper anticipare quello che verrà.
Nell'accumulo e nella variazione, l'elemento sorpresa che fa sì che sia interessante andare avanti nella lettura o nella canzone.
Questo meccanismo, su cui si basa il successo di molti libri per l'infanzia, è ben noto a Helen Oxenbury, famosissima autrice e illustratrice che abbiamo già incontrato in A caccia dell'Orso, Il gigante salterino, Dieci dita alle mani, dieci dita ai piedini.
Il suo albo È il mio compleanno, uscito in Inghilterra nel 1994 e diventato un classico anglosassone, riprende esattamente questo schema, aggiungendo elementi di sicura presa con i bambini, come l'idea della festa e la presenza di tanti animali dalle movenze antropomorfe.
Lo ha riedito da pochissimo Pulce, casa editrice affacciata da pochi mesi sul mercato, con uno sguardo attento sul mondo dell'infanzia e il suo linguaggio, e che sta svolgendo un'interessante operazione di recupero di libri di valore usciti di catalogo e persi nel mercato editoriale.
Il protagonista (o la protagonista? Il suo sesso non è ben definito, così ogni bambino può identificarsi più facilmente) di È il mio compleanno inizia dichiarando:
Ma per fare una torta servono degli ingredienti, e il piccolo protagonista inizia a cercarli, uno alla volta.
Di volta in volta, il bimbo trova un animale disposto ad aiutarlo nella sua ricerca: le galline, naturalmente, gli danno le uova, ma non tutti i contributi saranno così scontati.
E così il gatto prende burro e latte dal frigo, il maiale chiede un po' di sale a delle lontre che fanno un pic nic, mentre il cane va a comprare lo zucchero in un negozio, pagandolo alla pecora che lavora cassa.
A questa varietà di situazioni illustrate in modo tenero e curioso, tutte da esplorare con lo sguardo, si contrappone la rigida coerenza della struttura testuale: il bimbo ripete la sua intenzione di fare la torta, elenca gli ingredienti che ha (ogni volta uno in più) e infine quello che gli manca:
L'ultimo favore che servirà al piccolo protagonista sarà quello di aiutarlo a mangiare la torta: perché le feste sono feste solo se si condividono con gli amici.
Se invece gli amici sono pochissimi, ma volete approfittare per cucinare con vostro figlio una mini-torta, con difficoltà di esecuzione, indicazioni e tempi di attesa a misura di bambino, provate la
Gli ingredienti:
Si misura tutto a tazze e cucchiai, così è semplice anche per chi non ha dimestichezza con le unità di misura e le bilance.
E poi l'esecuzione è semplicissima, l'unica difficoltà è l'uovo da rompere. Tra le varie ricette che ho provato, questa è senza dubbio la più morbida e gustosa. Ecco come fare:
La struttura a ripetizione e accumulo, una delle chiavi più importanti nella fascinazione dei bambini, specialmente i più piccoli.
Nella ripetizione, il bambino trova la rassicurazione del già noto, la sensazione piacevole della familiarità e la gratificazione del saper anticipare quello che verrà.
Nell'accumulo e nella variazione, l'elemento sorpresa che fa sì che sia interessante andare avanti nella lettura o nella canzone.
Questo meccanismo, su cui si basa il successo di molti libri per l'infanzia, è ben noto a Helen Oxenbury, famosissima autrice e illustratrice che abbiamo già incontrato in A caccia dell'Orso, Il gigante salterino, Dieci dita alle mani, dieci dita ai piedini.
Il suo albo È il mio compleanno, uscito in Inghilterra nel 1994 e diventato un classico anglosassone, riprende esattamente questo schema, aggiungendo elementi di sicura presa con i bambini, come l'idea della festa e la presenza di tanti animali dalle movenze antropomorfe.
Lo ha riedito da pochissimo Pulce, casa editrice affacciata da pochi mesi sul mercato, con uno sguardo attento sul mondo dell'infanzia e il suo linguaggio, e che sta svolgendo un'interessante operazione di recupero di libri di valore usciti di catalogo e persi nel mercato editoriale.
Il protagonista (o la protagonista? Il suo sesso non è ben definito, così ogni bambino può identificarsi più facilmente) di È il mio compleanno inizia dichiarando:
È il mio compleanno e voglio fare una torta.
È il mio compleanno e voglio fare una torta.Mi servono le uova.
Di volta in volta, il bimbo trova un animale disposto ad aiutarlo nella sua ricerca: le galline, naturalmente, gli danno le uova, ma non tutti i contributi saranno così scontati.
E così il gatto prende burro e latte dal frigo, il maiale chiede un po' di sale a delle lontre che fanno un pic nic, mentre il cane va a comprare lo zucchero in un negozio, pagandolo alla pecora che lavora cassa.
A questa varietà di situazioni illustrate in modo tenero e curioso, tutte da esplorare con lo sguardo, si contrappone la rigida coerenza della struttura testuale: il bimbo ripete la sua intenzione di fare la torta, elenca gli ingredienti che ha (ogni volta uno in più) e infine quello che gli manca:
Così, come in un gioco, la ripetizione dell'elenco stimola la memoria uditiva e invita al gioco, alla recitazione ad alta voce (e – perché no? – anche a inventare una canzone a tema per leggere).È il mio compleanno e voglio fare una torta.
Ho le uova, la farina, il burro e il latte,
ma mi serve un pizzico di sale.
L'ultimo favore che servirà al piccolo protagonista sarà quello di aiutarlo a mangiare la torta: perché le feste sono feste solo se si condividono con gli amici.
Se invece gli amici sono pochissimi, ma volete approfittare per cucinare con vostro figlio una mini-torta, con difficoltà di esecuzione, indicazioni e tempi di attesa a misura di bambino, provate la
torta in tazza.
Gli ingredienti:
- una grande tazza da colazione (anche due)
- 4 cucchiai di farina
- 3 cucchiai di zucchero
- 2 cucchiai di cacao amaro
- 3 cucchiai di latte
- 1 cucchiaio di olio di semi
- 1 uovo
- 1 pizzico di lievito per dolci
- zucchero a velo
Si misura tutto a tazze e cucchiai, così è semplice anche per chi non ha dimestichezza con le unità di misura e le bilance.
E poi l'esecuzione è semplicissima, l'unica difficoltà è l'uovo da rompere. Tra le varie ricette che ho provato, questa è senza dubbio la più morbida e gustosa. Ecco come fare:
- preparare gli ingredienti
- imburrare la tazza
- infilare tutti gli ingredienti tranne lo zucchero a velo nella tazza (attenzione: deve restare almeno un terzo di tazza libera, per la lievitazione, altrimenti trasferite metà impasto in un'altra tazza)
- mescolare con una forchetta finché non si sono ben amalgamati
- cuocere in microonde a potenza massima per 3 minuti
- aprire il microonde
- non prendere la tazza in mano senza una presina, perché scotta
- tirare un accidenti perché l'avevate presa in mano senza presina
- spolverarla con lo zucchero a velo
- mangiarla!
- tirare un altro accidenti perché vi eravate dimenticati di ungere la tazza (ma no, tranquilli: si pulisce facilmente lo stesso).
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