Non è facile mettersi all'altezza dello sguardo dei bambini, riuscire a lasciar andare la propria immaginazione senza paletti, scordando le regole della fisica e della società per credere all'impossibile, come loro fanno ogni giorno.
Non è facile entrare nei giochi dei bambini, con la loro logica (apparentemente) senza logica, ma quando si riesce a farlo, il risultato è potente.
Per abbassarsi all'altezza dello sguardo bambino, Marie Dorléans, autrice e illustratrice, è montata a cavallo, e ha creato Gran premio!, un albo sorprendente e sorprendentemente comico, ben tradotto da Federico Appel per Sinnos.
L'originalità di questo albo traspare immediatamente dal suo formato, molto sviluppato in orizzontale (30 x 17 cm), non per vezzo artistico ma per dare maggior valore a una narrazione che in questa larghezza sa esprimere tutto il suo potenziale.
Vediamo per prima cosa gi spettatori, tutti ben schierati e accalcati con i loro binocoli per guardare la corsa (ma la stanno guardando proprio tutti?).
E ora, ecco: cavalli e fantini sono pronti a partire.
La calca a sinistra della doppia pagina, contrapposta all'ampio spazio vuoto a destra, rende l'idea dell'attesa della partenza, del lungo percorso della corsa da intraprendere.
Bang! La corsa ha inizio.
Finalmente i cavalli possono occupare tutto lo spazio della doppia pagina, spiegando le zampe in un veloce galoppo, incalzante come il testo che lo descrive. Il tono è quello di una cronaca sportiva: neutro, concitato. Non c'è spazio per l'ironia tra le parole, che restano serie e professionali, rendendo ancora più evidente la contrapposizione con la follia delle immagini.
Il ritmo si ferma momentaneamente per mostrarci il primo siparietto comico: tre concorrenti rimasti sulla linea di partenza perché avevano scelto dei cavalli non proprio adeguati (uno è una statua, gli altri non ve li svelo per non rovinarvi la sorpresa).
E man mano che la corsa prosegue, dettagli più o meno evidenti rendono sempre più divertente la storia, fino alla beffarda premiazione finale.
Il lessico utilizzato è ricercato e mai banale, ma anche le parole difficili diventano comprensibili inserite nel loro contesto. Viene naturale leggere Gran premio! con voce un po' nasale, da cronista d'altri tempi, ritmato ma impassibile agli eventi, mentre i bimbi si divertono a cercare tra le immagini i dettagli più divertenti.
Gran premio! è un albo che invita alla rilettura, per godersi al meglio ogni particolare, cercare nella corsa le trovate più assurde e originali immaginate dall'autrice, e a ogni lettura lasciarsi andare a qualche nuova risata.
È un libro fatto di incastri perfetti: il formato, il tono di voce serio, le illustrazioni folli lavorano assieme per creare una narrazione dal potente effetto comico, una storia in cui ogni pagina è una nuova sorpresa.
Dopo averlo letto (e riletto, e riletto, e riletto) ci è venuta voglia di creare un
Abbiamo preso un po' di cartoncino colorato, stuzzicadenti e il coperchio di una scatola di scarpe.
Abbiamo ritagliato un foglio verde grande quanto il coperchio e abbiamo tracciato tre linee graduate.
Abbiamo poi ritagliato tre cavallini di carta (anzi, sei), attaccandoli ognuno ai due lati di uno stuzzicadenti.
Infine, abbiamo incollato il foglio al coperchio, ripassato le tre linee con il taglierino per creare delle corsie e infilato i cavalli.
Come si usa questo "gran premio"? Noi abbiamo trovato tre modi diversi:
Non è facile entrare nei giochi dei bambini, con la loro logica (apparentemente) senza logica, ma quando si riesce a farlo, il risultato è potente.
Per abbassarsi all'altezza dello sguardo bambino, Marie Dorléans, autrice e illustratrice, è montata a cavallo, e ha creato Gran premio!, un albo sorprendente e sorprendentemente comico, ben tradotto da Federico Appel per Sinnos.
L'originalità di questo albo traspare immediatamente dal suo formato, molto sviluppato in orizzontale (30 x 17 cm), non per vezzo artistico ma per dare maggior valore a una narrazione che in questa larghezza sa esprimere tutto il suo potenziale.
Vediamo per prima cosa gi spettatori, tutti ben schierati e accalcati con i loro binocoli per guardare la corsa (ma la stanno guardando proprio tutti?).
E ora, ecco: cavalli e fantini sono pronti a partire.
La calca a sinistra della doppia pagina, contrapposta all'ampio spazio vuoto a destra, rende l'idea dell'attesa della partenza, del lungo percorso della corsa da intraprendere.
Bang! La corsa ha inizio.
Finalmente i cavalli possono occupare tutto lo spazio della doppia pagina, spiegando le zampe in un veloce galoppo, incalzante come il testo che lo descrive. Il tono è quello di una cronaca sportiva: neutro, concitato. Non c'è spazio per l'ironia tra le parole, che restano serie e professionali, rendendo ancora più evidente la contrapposizione con la follia delle immagini.
Il ritmo si ferma momentaneamente per mostrarci il primo siparietto comico: tre concorrenti rimasti sulla linea di partenza perché avevano scelto dei cavalli non proprio adeguati (uno è una statua, gli altri non ve li svelo per non rovinarvi la sorpresa).
E man mano che la corsa prosegue, dettagli più o meno evidenti rendono sempre più divertente la storia, fino alla beffarda premiazione finale.
Il lessico utilizzato è ricercato e mai banale, ma anche le parole difficili diventano comprensibili inserite nel loro contesto. Viene naturale leggere Gran premio! con voce un po' nasale, da cronista d'altri tempi, ritmato ma impassibile agli eventi, mentre i bimbi si divertono a cercare tra le immagini i dettagli più divertenti.
Gran premio! è un albo che invita alla rilettura, per godersi al meglio ogni particolare, cercare nella corsa le trovate più assurde e originali immaginate dall'autrice, e a ogni lettura lasciarsi andare a qualche nuova risata.
È un libro fatto di incastri perfetti: il formato, il tono di voce serio, le illustrazioni folli lavorano assieme per creare una narrazione dal potente effetto comico, una storia in cui ogni pagina è una nuova sorpresa.
Dopo averlo letto (e riletto, e riletto, e riletto) ci è venuta voglia di creare un
gran premio fai da te
Abbiamo preso un po' di cartoncino colorato, stuzzicadenti e il coperchio di una scatola di scarpe.
Abbiamo ritagliato un foglio verde grande quanto il coperchio e abbiamo tracciato tre linee graduate.
Abbiamo poi ritagliato tre cavallini di carta (anzi, sei), attaccandoli ognuno ai due lati di uno stuzzicadenti.
Infine, abbiamo incollato il foglio al coperchio, ripassato le tre linee con il taglierino per creare delle corsie e infilato i cavalli.
Come si usa questo "gran premio"? Noi abbiamo trovato tre modi diversi:
- Come gara ai dadi. Ognuno sceglie un cavallo e lo fa avanzare lungo le tacche della linea tirando un dado. Vince naturalmente chi arriva per primo al traguardo.
- Come segnapunti. Se state giocando a un gioco in cui è necessario segnare i punti, questa è un'alternativa (un po' ingombrante, ma più divertente) al solito foglietto di carta: a ogni partita vinta, il cavallo avanza di un punto lungo la linea graduata.
- Come gran premio, appunto. Lasciatelo in mano ai bimbi: si inventeranno una corsa di cavalli ricca di avventure e colpi di scena, come solo loro (e Marie Dorléans) sono in grado di fare.
0 commenti