I mostri vivono in tanti luoghi: nell'immaginazione, nel passato, nelle favole.
Alcuni abitano nelle camerette dei bambini, ma solo di notte, quando è ora di andare a dormire.
Deve essercene uno anche in camera di Dora, la protagonista di Dora e il mostro dell'armadio (Terre di mezzo editore), ed è per questo che lei e i suoi amici, Pinguino, Leone e Orso, non riescono a dormire.
E la sera, trovano ogni scusa per non andare a letto: una storia in più, il bagnetto da finire...
Il fatto è che dall'armadio provengono dei rumori forti e spaventosi. Che mostro ci sarà dentro?
Ma poi, sarà così terribile questo mostro?
E perché bussa così forte sulla porta dell'armadio?
Bryony Thomson riesce a unire il mondo concretissimo della casa e della nanna con lo spazio dell'immaginazione (che poi, in fondo, è quello che fa ogni giorno un bambino).
Gli amici di Dora, personificazione dei suoi pupazzi per la nanna, ricordano un po' i compagni di viaggio di Dorothy nel mago di Oz, e Dora stessa, con i suoi capelli fucsia, sembra a volte più bambola che bambina.
Come tanti bambini, Dora in questo mondo si rifugia, scaricando un po' le sue paure e le sue colpe sui suoi compagni di gioco (è il pinguino, non lei, a volere un'altra storia!).
Dora e il mostro dell'armadio trova con lo stesso meccanismo anche la soluzione alle paure: basta far entrare il mostro nello stesso mondo dell'immaginazione che Dora ama frequentare per far sembrare tutto molto meno spaventoso.
In fondo siamo noi a creare i mostri, ed è nostro dovere trattarli bene.
A volte, anche materializzare le proprie paure può renderle più semplici da gestire.
I mostri si possono costruire, e a quel punto non possono più spaventare.
Basta qualche calzino spaiato, un po' di colla, pannolenci, gomma crepla, lana, quello che trovate in giro per casa. Ah, e gli occhietti mobili, naturalmente.
Costruire un mostro può diventare un bel gioco da fare con i bambini: un cesto di materiali a centro tavola, e ognuno sceglie come fare il proprio: corna, occhi (uno, tre o quattro?), zanne, e tutto quello che la fantasia suggerisce.
Basta poi ritagliare una scatolina, e magari rivestirla con del nastro adesivo colorato, per fare un piccolo letto.
Perché se invitiamo un mostro a dormire nell'armadio, dovremo pure trovargli una sistemazione decente, no?
Un piccolo straccio ripiegato o un tovagliolo colorato faranno da materasso e coperte. E poi scegliete se metterlo a nanna su uno scaffale o dentro un cassetto (proprio lì, dove tenete anche un po' di sogni).
E la sera, non dimenticate mai di passare a salutarlo. Anche i mostri negli armadi dormono meglio, con un bacino della buonanotte.
Alcuni abitano nelle camerette dei bambini, ma solo di notte, quando è ora di andare a dormire.
Deve essercene uno anche in camera di Dora, la protagonista di Dora e il mostro dell'armadio (Terre di mezzo editore), ed è per questo che lei e i suoi amici, Pinguino, Leone e Orso, non riescono a dormire.
E la sera, trovano ogni scusa per non andare a letto: una storia in più, il bagnetto da finire...
Il fatto è che dall'armadio provengono dei rumori forti e spaventosi. Che mostro ci sarà dentro?
Ma poi, sarà così terribile questo mostro?
E perché bussa così forte sulla porta dell'armadio?
Bryony Thomson riesce a unire il mondo concretissimo della casa e della nanna con lo spazio dell'immaginazione (che poi, in fondo, è quello che fa ogni giorno un bambino).
Gli amici di Dora, personificazione dei suoi pupazzi per la nanna, ricordano un po' i compagni di viaggio di Dorothy nel mago di Oz, e Dora stessa, con i suoi capelli fucsia, sembra a volte più bambola che bambina.
Come tanti bambini, Dora in questo mondo si rifugia, scaricando un po' le sue paure e le sue colpe sui suoi compagni di gioco (è il pinguino, non lei, a volere un'altra storia!).
Dora e il mostro dell'armadio trova con lo stesso meccanismo anche la soluzione alle paure: basta far entrare il mostro nello stesso mondo dell'immaginazione che Dora ama frequentare per far sembrare tutto molto meno spaventoso.
In fondo siamo noi a creare i mostri, ed è nostro dovere trattarli bene.
A volte, anche materializzare le proprie paure può renderle più semplici da gestire.
I mostri si possono costruire, e a quel punto non possono più spaventare.
Basta qualche calzino spaiato, un po' di colla, pannolenci, gomma crepla, lana, quello che trovate in giro per casa. Ah, e gli occhietti mobili, naturalmente.
Costruire un mostro può diventare un bel gioco da fare con i bambini: un cesto di materiali a centro tavola, e ognuno sceglie come fare il proprio: corna, occhi (uno, tre o quattro?), zanne, e tutto quello che la fantasia suggerisce.
Basta poi ritagliare una scatolina, e magari rivestirla con del nastro adesivo colorato, per fare un piccolo letto.
Perché se invitiamo un mostro a dormire nell'armadio, dovremo pure trovargli una sistemazione decente, no?
Un piccolo straccio ripiegato o un tovagliolo colorato faranno da materasso e coperte. E poi scegliete se metterlo a nanna su uno scaffale o dentro un cassetto (proprio lì, dove tenete anche un po' di sogni).
E la sera, non dimenticate mai di passare a salutarlo. Anche i mostri negli armadi dormono meglio, con un bacino della buonanotte.
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