Cosa si fa di un libro? Lo si legge. Facile, no? Eh, no, mica detto.
Ci sono libri che si toccano, libri che si mettono in scena, libri che si esplorano, libri che si ascoltano.
Tutti insieme, di Élisa Géhin (Il Castoro editrice), ad esempio, è un libro che si attraversa.
Si attraversa un po' come si attraversano certi posti nuovi quando si è in viaggio: con la curiosità di notare i dettagli, di scoprire collegamenti, di creare percorsi inediti, di capirli.
Il pretesto narrativo (o meglio, stilistico, visto che una vera e propria narrazione non c'è) è la logica degli insiemi.
In ogni doppia o tripla pagina (spesso infatti la pagina di destra si apre per far vedere l'insieme più grande) si presentano oggetti o persone che, insieme, formano entità collettive più ampie.
Più persone formano una famiglia e, aprendo la doppia pagina, ancora più persone formano una folla.
E così da una casa si passa a un quartiere e ancora a una città; da un'ora a un giorno e ancora a una settimana: insiemi di oggetti a loro volta inclusi in insiemi più grandi.
Raccontato così, parrebbe un albo molto logico e razionale, forse un po' didattico, ma come dicevo, Tutti insieme non è un libro che si legge e basta.
Gli accostamenti portano a domande scientifiche (in che modo tante gocce formano una nuvola?), lessicali (perché tante zanzare sono una "nube"?), ma soprattutto all'osservazione dei dettagli per scoprire cosa cambia, oltre alla mera differenza quantitativa, quando gli insiemi si allargano.
La famiglia è composta da persone tranquille, alcune di loro si guardano soridendo, in altre si riescono a riconoscere relazioni come coppie e fratelli. La folla è il caos: gli individui si sovrappongono senza ordine, alcuni sono arrabbiati, altri sembrano fuggire, e per fortuna c'è spazio anche per due persone che si incontrano.
Al mercato, gli ortaggi sono freschi e ordinati in cassette.
Al supermercato, ogni prodotto è inscatolato e confezionato e ci sono luci e cartelli e offerte speciali.
Osservando le illustrazioni, dai tratti semplici ma mai banali, con colori forti a campiture piene, si scopre pagina dopo pagina che l'unione di più elementi crea qualcosa di diverso dalla loro semplice somma, e che il nostro mondo è questo: un immenso insieme di tante piccole cose che entrando in relazione tra loro ne formano altre.
Ho voluto approfittare della struttura originale di Tutti insieme per provare a spiegare (certamente in modo più didattico e meno evocativo di quanto non faccia il libro) alcuni concetti geografici che al Piccolo T sono ancora poco chiari (insomma: è ora che capisca perché a casa nostra si tifa sia Italia sia Udinese!).
Con la mia fida Big Shot e le fustelle a cerchio Sizzix Framelits (le più semplici ma in assoluto le più usate tra tutte le mie fustelle) ho creato sette cartoncini di diverso colore ai quali ho praticato un buchino con la mia altrettanto fida perforatrice Fiskars, in modo che, sovrapposti, avessero tutti un bordo coicidente.
Ho poi disegnato (abbiate pietà per le mie scarse capacità) un paese, la nostra provincia, la regione, lo stato, il continente, il mondo e l'universo, creando così una specie di libricino tondo in cui ogni entità più grande contiene quella più piccola, come nella realtà.
Insieme ai nostri diari di viaggio e alle nostre mappe, spero sia un modo per fargli capire cosa significa passare da un posto all'altro, e per mantenere alta la sua curiosità di esplorare, oltre che uno splendido libro, anche il mondo intero.
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