Quando ero piccola mi prendevano in giro per il naso e per la erre moscia. Non ne vado fiera tuttora, né dell'uno né dell'altra, ma ho conosciuto nel frattempo l'arma potente dell'autoironia. La strada è lunga, però, e inevitabilmente passa attraverso piccole e grandi frustrazioni e difficoltà ad accettarsi.
Un libro può aiutare? Di certo l'autostima non si impara sulla carta, né, dall'altro lato, può funzionare un libro didattico, di quelli con la morale, che insegni a non prendere in giro amici e compagni di classe.
Ma se l'autostima o la diplomazia non si allenano, l'ironia forse sì, quella sì.
Cosa dovrei dire io? è un libro che fa ridere e fa pensare, e ridendo e pensando, forse aiuta a capire che i difetti sono semplicemente parte di noi.
È la storia della scimmietta Nika, che scherza con i suoi amici, finché un giorno qualcuno le fa notare che ha le orecchie a sventola. Non lo fa con cattiveria, ma lei ci rimane male.
L'elefante la consola: "Cosa dovrei dire io?": lui ha le orecchie certamente più grandi di quelle di Nika. Nika è sollevata, e nota: "È vero, hai delle orecchie pazzesche! E poi hai anche due buffi dentoni che sembrano due banane!".
Inizia così tutta una catena di "Cosa dovrei dire io?", seguiti da nuovi difetti fatti notare in modo inaspettato. Ogni animale ha una caratteristica di cui è consapevole e un'altra che, una volta notata, lo fa soffrire.
A questa storia, circolare e divertente, di Angela Cascio, Sergio Olivotti affianca illustrazioni curiose, vivaci ed espressive che sono come delle piccole caricature.
In esse, si esasperano in modo divertente alcune caratteristiche degli animali, come la proboscide lunghissima, che gira attorno all'elefante per poi invadere le pagine successive.
Oppure il coccodrillo, che è talmente lungo che "va a capo".
Lo spazio-pagina è usato in modo creativo ed espressivo, le caratteristiche di ogni animale diventano invadenti, protagoniste dell'aspetto visivo della narrazione.
Viene voglia di non limitarsi a parlarne, di questo libro, ma di metterlo quasi in pratica.
Ricalcando e completando le immagini del libro, abbiamo immaginato come sarebbe un elefante con la proboscide piccola piccola, o una giraffa col collo corto.
Abbiamo aggiunto denti di castoro a una giraffa e orecchie di scimmia al coccodrillo.
È divertente allenare la fantasia, mischiare le carte in tavola e inventare animali nuovi. E soprattutto è un modo semplice e diretto per capire che sono anche (e soprattutto) i difetti a fare di noi ciò che siamo, a renderci riconoscibili, differenti dagli altri, unici.
L'autoironia arriverà. La consapevolezza può iniziare anche da qui, da una lettura e una risata.
Cosa dovrei dire io?
Autore: Angela Cascio
Illustratore: Sergio Olivotti
Sinnos ediitore
48 pagg.
Anno di pubblicazione: 2017
Un libro può aiutare? Di certo l'autostima non si impara sulla carta, né, dall'altro lato, può funzionare un libro didattico, di quelli con la morale, che insegni a non prendere in giro amici e compagni di classe.
Ma se l'autostima o la diplomazia non si allenano, l'ironia forse sì, quella sì.
Cosa dovrei dire io? è un libro che fa ridere e fa pensare, e ridendo e pensando, forse aiuta a capire che i difetti sono semplicemente parte di noi.
È la storia della scimmietta Nika, che scherza con i suoi amici, finché un giorno qualcuno le fa notare che ha le orecchie a sventola. Non lo fa con cattiveria, ma lei ci rimane male.
L'elefante la consola: "Cosa dovrei dire io?": lui ha le orecchie certamente più grandi di quelle di Nika. Nika è sollevata, e nota: "È vero, hai delle orecchie pazzesche! E poi hai anche due buffi dentoni che sembrano due banane!".
Inizia così tutta una catena di "Cosa dovrei dire io?", seguiti da nuovi difetti fatti notare in modo inaspettato. Ogni animale ha una caratteristica di cui è consapevole e un'altra che, una volta notata, lo fa soffrire.
A questa storia, circolare e divertente, di Angela Cascio, Sergio Olivotti affianca illustrazioni curiose, vivaci ed espressive che sono come delle piccole caricature.
In esse, si esasperano in modo divertente alcune caratteristiche degli animali, come la proboscide lunghissima, che gira attorno all'elefante per poi invadere le pagine successive.
Oppure il coccodrillo, che è talmente lungo che "va a capo".
Lo spazio-pagina è usato in modo creativo ed espressivo, le caratteristiche di ogni animale diventano invadenti, protagoniste dell'aspetto visivo della narrazione.
È una storia semplice, che però porta con sé riflessioni e consapevolezze per nulla scontate.
Il font ad alta leggibilità, in stampatello maiuscolo, e lo sviluppo della storia, né troppo corta né troppo lunga, rendono il libro perfetto anche per le prime letture soltarie del bambino.
Viene voglia di non limitarsi a parlarne, di questo libro, ma di metterlo quasi in pratica.
Ricalcando e completando le immagini del libro, abbiamo immaginato come sarebbe un elefante con la proboscide piccola piccola, o una giraffa col collo corto.
Abbiamo aggiunto denti di castoro a una giraffa e orecchie di scimmia al coccodrillo.
È divertente allenare la fantasia, mischiare le carte in tavola e inventare animali nuovi. E soprattutto è un modo semplice e diretto per capire che sono anche (e soprattutto) i difetti a fare di noi ciò che siamo, a renderci riconoscibili, differenti dagli altri, unici.
L'autoironia arriverà. La consapevolezza può iniziare anche da qui, da una lettura e una risata.
Cosa dovrei dire io?
Autore: Angela Cascio
Illustratore: Sergio Olivotti
Sinnos ediitore
48 pagg.
Anno di pubblicazione: 2017
animali
aspetto fisico
autostima
dai 4 anni
dai 6 anni
difetti
diversità
prime letture autonome
sinnos
0 commenti