Diventare genitori è un viaggio che non finisce mai, fatto di tappe veloci che fuggono via senza quasi lasciarti il tempo di rendertene conto, e altre più impervie, che sembrano non finire mai.
La più lunga di tutte? Il duro, faticosissimo viaggio dal pannolino al vasino.
Deve pensarla allo stesso modo anche Mattheu Maudet (sono abbastanza certa di avervi già detto che amo Matthieu Maudet) o, se non lui, almeno i personaggi che ha creato nel suo delizioso Io vado!, un cartonato formato quadrotto di Babalibri, adatto anche per le manine dei bimbi.
Io vado! è la storia semplice e tenera di un uccellino che sta per partire.
La mamma gli dà un maglione, perché potrebbe fare freddo.
Il papà gli porge una torcia, nel caso dovesse tornare tardi.
E poi biscotti, libri, ombrelli: chiunque incontri nel suo cammino lo aiuta ad equipaggiarsi per questo suo viaggio che sembra così importante.
Così, l'uccellino finalmente parte, bello carico di attrezzi di ogni genere e per ogni evenienza.
Ma dove starà andando? Ops!
Avete sorriso anche voi?
Io vado! è così: semplice e divertente, aiuta bimbi e genitori a sdrammatizzare la lunga strada per la conquista del vasino.
Un libro da leggere ridendo, fatto di poche parole e immagini semplici e quotidiane, ma anche di un ritmo e di una struttura ripetitiva che rassicurano i bambini (e li aiutano a "leggere" il libro da soli, sfogliandolo).
Il vasino è solo una tappa del percorso di crescita, ma Io vado! coglie perfettamente il suo senso più ampio: la famiglia e gli amici che accompagnano verso l'indipendenza, dando tutti gli strumenti ma lasciando alla fine che il piccolo faccia da solo.
Sarà per questo, o per l'indiscusso fascino che ha sui bimbi, che Io vado! ha vinto il premio nazionale 2017 di Nati per leggere nella sezione "Crescere con i libri".
E voi, che strumenti avete dato al vostro bimbo lungo la strada dello spannolinamento?
Forse la torcia e l'ombrello sono un po' eccessivi, ma un piccolo "kit da vasino" (o da riduttore) può aiutare a rendere il momento più divertente.
Potreste ad esempio appendere delle istruzioni (se vi piacciono, le trovate nel mio pdf stampabile) che spiegano che dopo aver fatto pipì ci si pulisce, ci si lava e ci si asciuga le mani.
Per lavarsi le mani, potete mettere uno scalino per raggiungere il lavandino oppure usare il bidet, magari attaccando al muro uno specchio. Esistono anche dei supporti che trasformano il bidet in un lavandino accessoriato.
E poi, le cose più importanti: carta igienica a portata di mano e naturalmente un buon libro per passare il tempo. Magari, proprio uno di Matthieu Maudet.
Buon viaggio!
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