Il mapà e altri animali.

Chi ha paura dei draghi? Non certo gli adulti: loro sanno che non esistono. E tantomeno i bambini: loro i draghi li vogliono cavalcare.
I bimbi e gli adulti delle favole, però, i draghi li temono eccome.



Anche Il drago Aidar sembra un tipo spaventoso, quando muovendosi provoca un disastro nel paese di Matilde. Ma Matilde è una bimba molto coraggiosa, e scende al centro della terra per affrontarlo.
Sarà lì che scoprirà che Aidar è stato in realtà infastidito da una trivellazione, e che è ben disposto a rimettere in ordine il guaio che ha combinato.



Cosa fa di Il drago Aidar un libro speciale? Un bel mix di ingredienti. Le illustrazioni, innanzitutto, sono ricche, colorate, piene di stile e personalità. La protagonista è una bimba, che con la sua trasparenza trova il coraggio di fare quello che nessuno osa: andare a parlare con il drago. C'è anche, per chi lo apprezza, il contenuto ecologico, molto semplificato ma adeguato all'età dei piccoli lettori.
Ma la parte più divertente di tutto il libro è certamente questa:



Quando Aidar si scuote, a causa del fastidio causato dalla trivellazione, il terremoto che provoca sulla Terra non fa crollare palazzi, no: mescola tra di loro le specie viventi, in un divertentissimo mix di animali ed umani.
E in una coloratissima immagine possiamo scoprire la farfapecora, il serpesce, il guforso e tanti altri.

È sicuramente questa la pagina che più di ogni altra attira i bambini, perché qui ogni animale è un gioco: si può indovinare il nome, combinando quelli dei due animali da cui è composto, si può inventare qualche nuova creatura, mescolando quelle esistenti.

E se il Drago Aidar passasse da casa nostra? Cosa accadrebbe ai membri della nostra famiglia? Ecco come sono nati:

Il mapà e altri animali.


Volete provarci anche voi? Prendete le foto della vostra famiglia. Con un qualsiasi programma di grafica (ma se non ne avete va bene anche word), cercate di ridimensionare i volti in modo che abbiano tutti più o meno la stessa grandezza e in modo da poter suddividere in fasce orizzontali fronte, occhi, naso, bocca e mento.


Ora, armate il vostro piccolo di forbici e fategli ritagliare le strisce, che potrà ricomporre a proprio piacimento creando volti nuovi.


Infine, divertitevi a dare un nome a queste nuove creature, partendo dai vostri nomi propri o dai vostri vincoli di parentela: che faccia avrebbe Mapà? E Papatello?
(È anche un ottimo esercizio per chi sta imparando a scomporre le parole in suoni, passaggio fondamentale per imparare a scrivere.)


Donerà al Piccolo T la barba del papà? E al Piccolo D staranno bene i capelli della mamma e il mento del fratello?
Uhm. Tutto sommato preferisco gli originali. Speriamo che il Drago Aidar sia disposto a rimetterli tutti a posto.


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