"Quando è sveglio, lo tenga a pancia in giù, che gli fa bene."
Ve lo ha detto anche a voi, il pediatra?
Certo, ai neonati passare un po' di tempo a pancia in giù fa molto bene (solo da svegli! Si dorme solo a pancia in su: regola anti-SIDS!): aiuta a sviluppare i muscoli del collo e della schiena, a scoprire il mondo da una prospettiva diversa, ad avere più coscienza del proprio corpo e dei propri movimenti.
In inglese si chiama "Tummy time": un nome divertente che indica il tempo trascorso stando sulla pancia.
Sarebbe tutto fantastico, insomma, se non fosse che per molti bambini (due su due, nel mio caso) stare a pancia in giù ha un indice di gradimento superiore solo ai lavaggi nasali.
E allora servono idee, mezzi e trucchetti per farlo non dico piacere, ma almeno tollerare un po', questo tummy time. Ecco i nostri: armatevi di trapunta o tappetone a terra e provate anche voi.
Libri e giochini
Mettetegli davanti un libricino adatto alla sua età, in modo che sia stimolato ad alzare la testa per guardare e, guardando, si distragga dal fatto che è nella posizione che odia di più al mondo (in foto, uno dei libri del cofanetto "Animali"-"A spasso"-"Bebè"-"Facce", ma potete trovare altri suggerimenti su libri adatti ai primi mesi in questo mio post).
In alternativa, usate un giochino che gli piace particolarmente.
uno specchio
Eh, già: se ancora non ve ne siete accorte, avete partorito dei piccoli narcisi, che adorano rimirarsi allo specchio.
Prendetene uno portatile e piazzatelo davanti a lui. Se non ne avete di adatti, compratene uno: lo riutilizzerete quando gli insegnerete a lavarsi i denti.
La mamma
Tanto lo sapete che il suo giocattolo preferito siete voi, vero? E allora forza: stendetevi sulla trapunta vicino a lui e sfoderate il vostro miglior repertorio di sorrisi, bacini, canzoncine e rumorini.
Il "Mo'-ti-frego" tummy time
Il Piccolo D adora essere maneggiato e rigirato. E allora capita che... ops!... mentre gioco a farlo rotolare sul lettone o sulla trapunta, poi mi fermi proprio mentre è a pancia in giù, e aspetti qualche secondo più del solito prima di farlo rotolare di nuovo.
Oppure mentre lo cambio, sul fasciatoio, ci metto un po' più tempo del previsto ad allacciare i bottoni sul retro della tutina (ma che mamma imbranata!), e nel frattempo lo lascio a pancia in giù.
Inserire il "tummy time" nel mezzo di un'attività per lui piacevole lo aiuta a sopportarlo meglio. Basta poco per fregarli, a volte.
Il non-proprio-tummy time
Per allenare i muscoli e tutto il resto non è necessario che il bimbo sia proprio disteso sulla pancia. Si può alternare la posizione tanto odiata con altre, sempre a pancia in giù ma meno scomode. Ad esempio, appoggiandolo su un cuscino da allattamento (o un asciugamano arrotolato) avendo cura di mettergli le braccia oltre il cuscino, in modo che siano libere di toccare o afferrare qualcosa. Questa posizione delle braccia impedisce anche al bimbo di scivolare all'indietro. Sorvegliatelo sempre, perché non finisca con la faccia sul cuscino (in foto, il suo giochino preferito, un "coso multisensoriale" della Lamaze, che si può appendere anche al passeggino o alla maniglia interna della macchina, quella sopra il finestrino, per distrarlo durante i viaggi).
Il "non-proprio-tummy-time" può essere un modo per leggergli i libri (in foto, Gnam! A me piace..., di cui vi avevo parlato in questo post), e al cuscinone potete sostituire le vostre gambe, oppure la vostra pancia.
Non so nel vostro caso, ma la mia quanto a "effetto rotolo" non teme certo la concorrenza dei cuscinoni.
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