Questo post contiene link affiliati. Cliccando sul link e facendo un acquisto su Amazon, come ho spiegato qui, riceverò una piccola percentuale. Il vostro prezzo di acquisto resterà invariato. La mia opinione sul libro, invece, è mia e basta, e non ha nulla a che fare con le commissioni. ;)

Sì, perché un libro può mutare forma se lo si canta, lo si recita o lo si interpreta in modi diversi, e a volte le storie più semplici possono diventare storie eccezionali.
A caccia dell'Orso
E dalla brava lettrice di quel giorno ho imparato anche un piccolo trucco (forse scontato, forse no. Non avevo mai visto quel libro prima e non posso sapere come l'avrei approcciato): questo libro va cantato, per farlo diventare un gioco, un rito da fare insieme. Non tutto, ovviamente, ma la filastrocca iniziale sì, per forza.
Sì, perché il libro procede ripetendo più volte la stessa struttura:
- una filastrocca (è la canzone che sta cantando la famiglia che va a caccia):
A caccia dell'orso andiamo
di un orso grande e grosso
Ma che bella giornata!
Paura non abbiamo. - L'incontro con un ostacolo da superare:
Oh, oh! Un campo!
Un campo di erba frusciante! - Un'onomatopea che indica l'attraversamento dell'ostacolo.
Svish Svush!
E così via, fino all'incontro finale a sorpresa con l'orso.
Chi abbia letto anche solo pochissime volte a un bambino avrà già capito la potenza di questo libro: c'è la ricorsitivà , che rende le situazioni riconoscibili e anticipabili dal bimbo, c'è una storia semplice, ci sono esclamazioni ed emozioni (Oh, oh! Oh, no!) e ci sono anche le onomatopee che rendono "fisica" la narrazione.
Uhm, narrazione fisica, dicevamo? E allora proviamo, per una volta, a raccontare la storia anche con il tatto.
A caccia dell'orso (con le dita).
Bastano pochi materiali, alcune ciotole in cui infilarli, e delle dita curiose che li sappiano attraversare.
E così, come i protagonisti di A caccia dell'Orso
un campo di erba frusciante
Creato con della carta verde piegata a fisarmonica e poi tagliuzzata con le forbici fino a ricreare i fili d'erba.
un fiume freddo e fondo
Facile, no? Basta una ciotolina con un po' d'acqua.
melma densa e limacciosa
Come rendere l'idea di una melma che ti si appiccica ai piedi-dita? Cercando nel beauty case di mamma e papà . Ho unito ai colori alimentari (ma anche delle semplici tempere diluite con un po' d'acqua vanno benissimo) la mia spuma per capelli e la volta successiva ho provato, con altrettanto successo, con della schiuma da barba. Basta non mescolare troppo, in modo che la melma resti densa e soffice.
un bosco buio e fitto
Che fortuna: quando abbiamo giocato con questo libro, papà aveva appena tagliato il prato. Così è bastato prendere una manciata di steli dal mucchietto d'erba, già un po' seccata al sole, ed ecco un perfetto sottobosco profumato che scrocchia sotto le dita.
una tempesta di neve che fischia
Volevo ricreare non solo la consistenza, ma anche la temperatura della neve. Così ho preso del cotone idrofilo, l'ho spruzzato d'acqua con le dita (senza bagnarlo completamente, altrimenti diventa troppo duro) e tenuto nel freezer per qualche ora. In questo modo la superficie del cotone diventa fredda e rigida, ma permette alle dita di affondare premendo un po', proprio come la neve.
E siccome dei giochi, come dei maiali, non si butta via niente, alla fine abbiamo trasformato la melma in una soffice pittura a dita. Perfetta per disegnare mostri viscidi e verdastri.
PS: Alla fine il libro lo abbiamo comprato in inglese (link affiliato)
PPS: dimenticavo. Il libro finisce con la famiglia che fugge dall'orso e si ripara nel lettone, sotto il piumone.
Così dopo esservi divertiti con la storia, le canzoni e le onomatopee, avete anche la scusa perfetta per rotolarvi tra le coperte con i vostri piccoli. Evviva le coccole!
3 commenti
che meravigliaaaaa!
RispondiEliminaCiao! Sono finita per caso nel tuo blog....e oggi proviamo a replicare la lettura interattiva "a caccia dell'orso". Grazie per gli spunti! :)
RispondiEliminaChe bello! Spero vi divertiate!
Elimina