Come farli giocare col gas (senza allertare i servizi sociali).

"Anch'io cucinare!"
Sì, amore, però attento qui, ecco: il coltello non si tocca! No, fermati, lì c'è il fuoco, è pericoloso. Alt, non toccare quello: scotta!
Avete mai notato che l'interesse di un figlio alle vostre attività è direttamente proporzionale al loro potenziale pericolo?

Col tempo ho insegnato al Piccolo T a stare in piedi sulla sedia mentre io cucino, reggendosi sullo schienale, senza toccare niente, e ad intervenire secondo la nota "regola Giucas Casella": solo quando te lo dico io!



Ma sarebbe un peccato tarpare le ali alla sua passione per la cucina: non sia mai che io gli impedisca di diventare un nuovo Cracco e di sfamare mamma e papà negli anni della vecchiaia.
Così, oltre a tenerlo accanto a me in modo che mi guardi mentre cucino (non che abbia molta scelta, visto che si appende ai miei pantaloni urlando "vedere, vedere!"), ho pensato che si meritasse una cucinetta tutta sua, per sentirlo dire:

Mamma, oggi cucino io!

Occorrente:
  • Una scatola di cartone
  • Della cementite (magari all'acqua, è più semplice da usare)
  • Tappi del latte
  • Una vaschetta di gelato
  • Vernice spray argento
  • Varie ed eventuali (nel mio caso: un tubo di nonsocosa, due stecchi da gelato, spugnette da cucina, una cordicina colorata, la maniglia della scatola stessa, del pluriball, un tubo di pellicola da cucina).

Per cominciare, si ritagliano nella scatola lo sportello del forno e quello della dispensa, preparando i buchi dove poi dovranno passare le maniglie.
In quello del forno ho ritagliato un altro foro rettangolare e ho incollato all'interno del pluriball, per creare il "vetro" del forno (andrà benissimo anche della plastica presa dalle bustine portadocumenti).
Poi ho dipinto il tutto con della cementite bianca. Avrei potuto usare tempere o acrilici, ma la scatola era lucida e ho preferito una base più coprente.
Adesso inizia la parte più divertente (e in cui dare più sfogo alla fantasia): preparare gli accessori.
Per creare il lavandino, è bastato spruzzare dello spray color argento su una vaschetta di gelato. Le manopole del forno sono tappi del latte con un dischetto di carta sopra per indicare i gradi, il tempo e la modalità (ok, questo il Piccolo T non lo capirà mai, ma piaceva alla mamma), mentre per le manopole del gas ho usato tappi di bottiglia, tutti fissati con dei fermacampioni in modo che si potessero girare.
Per il piano cottura? Un cartoncino colorato e quattro dischetti ritagliati dalle spugnette da cucina, su cui ho disegnato dei puntini con un pennarello.
Per la manopola dell'acqua ho incollato due stecchi di gelato su un tubo di cartone. Il risultato sembrava pessimo ma lo spray color argento fa miracoli! La maniglia del forno è la maniglia stessa della scatola, colorata con un nastro adesivo blu e riposizionata. Quella della dispensa, invece, è un semplice spago colorato fissato con due nodi.
Dentro la dispensa ho poi fissato un altro cartone piegato a L rovesciata per creare un ripiano.
Et voilà.


Come dite? Il rubinetto? Ah, già, be'... quello non so cosa sia. È un tubo flessibile, morbido all'esterno, che ho trovato in un negozio di brigolage, nello scatolone "tutto a 1 euro".
Credo serva per legare qualcosa ma non so dirvi altro.
In ogni caso, sono certa che troverete un materiale adatto per inventare il "vostro" rubinetto.

Nel frattempo, il Piccolo T vi invita tutti a cena da lui.
Che ne dite di un'ottima pizza di Risiko?


5 commenti

  1. lo sai vero che adoro tutto ciò che fai con le tue mani e la tua mente?io tempo fa avevo creato una cucina portatile da una scatola di scarpe...se ti va, vai a sbirciare!!!

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  2. �� Voglio l'emoticon con la mascella cascate!

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  3. Grazie Sara!

    Silvia, è un vero onore. :)

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