Ma come si legge a un bambino che non sta fermo?
Come avevo spiegato in un post di qualche anno fa, il movimento, nei bambini, specialmente nei più piccoli, è una condizione naturale, ed è impensabile pensarli sempre fermi ad ascoltarci.
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La scoperta del proprio corpo, delle sue possibilità e dei suoi movimenti è un'esperienza straordinaria per un bambino, e inserire questa esplorazione all'interno di una lettura permette di migliorare la sua attenzione e di trasformare l'ascolto in un'esperienza multisensoriale, attiva e coinvolgente. E sì, si può fare anche (e soprattutto) con la poesia.
Con le mani posso (link affiliato), è una raccolta di filastrocche scritte da Mia Floridi e illustrate da Maurèen Poignonec, pubblicata da Il Castoro, che risponde perfettamente a questa esigenza.
Se ci fosse una grammatica codificata delle illustrazioni, potremmo dire che sono "in prima persona": degli adulti vediamo piedi e ginocchia, e ciò che sta attorno al bambino protagonista è mediato dalle sue sensazioni e dalla sua immaginazione.
I testi spiccano per ritmo e sonorità , per la presenza di onomatopee, ma anche grazie a una scrittura ben calibrata. Sono vere e proprie canzoni-non-cantate (ma nulla vi vieta di inventarci sopra una musica, se vi piace!) che invitano a scoprire la dimensione più "materiale" della parola: il suono che produce, gli accenti, la sua melodia.
C'è un'intera filastrocca sul singhiozzo, intervallata da "hic!". C'è una serie di rime impertinenti che racconta le facce fatte davanti allo specchio (un testo divertente, rapido e coinvolgente, forse il mio preferito del libro), e ne esprime lo spirito con il suono prima ancora che con il senso:
Fischietto canticchio
le labbra mordicchio
le guance risucchio
e poi mi sbaciucchio.
E accanto a questa forma così adatta al gioco (e ad allenare l'orecchio alla parola e alla poesia), i contenuti invitano a un coinvolgimento fisico e sensoriale, invitando il bambino a imitare degli oggetti, a stare in equilibrio su un piede, a farsi coccolare e sbaciucchiare.
Perfetto per bambini dai due anni, in quella fase di esplorazione delle proprie possibilità cinestetiche, Con le mani posso (link affiliato) può con i suoi suoni catturare anche bimbi piccolissimi, dalla nascita, e dall'altro lato coinvolgere nel gioco bimbi più grandi, fino a 5 o 6 anni.
Perché la poesia sa fare anche questo: farsi coccola, farsi gioco, arrivare a tutti, senza limiti di età .