Forse non è corretto pasticciare con i libri e le età, e proporre troppo presto un libro per bimbi molto più grandi, ma ci sono casi in cui si può fare un'eccezione, soprattutto se si tratta di un libro che si può proporre "a piccoli passi", un po' per volta, quando è il momento.
Corso d'arte di Editoriale Scienza è proprio questo: un libro adatto dai 6-7 anni, ma che può offrire spunti di gioco e di sperimentazione già da molto prima. E l'entusiasmo con cui l'ha accolto il mio Piccolo T, quattro anni, lo dimostra.
Gliel'ho proposto selezionando le parti meno complicate, prendendolo come una raccolta di spunti e di idee sulle cose che si possono fare con carta, colori e fantasia. E conto di andare avanti così a lungo, spluciando di volta in volta le idee più giuste da proporre, finché sarà il momento di lasciare il libro competamente nelle sue mani di piccolo artista.
Corso d'arte si presenta come una cartellina, chiusa da un elastico. Al suo interno, il libro vero e proprio (a sinistra) e un blocco da disegno, con gli stencil delle lettere, pronti da usare, sulla copertina.
Tra le sue pagine si trovano consigli sugli strumenti da usare, nozioni sul colore e sulle tecniche, proposte di attività e, come spesso accade nei libri di Editoriale Scienza, alcuni inserti interattivi, come lo specchio per farsi l'autoritratto, la ruota dei colori da girare o la cornice da staccare e utilizzare per imparare il concetto di composizione.
Sfogliandolo, la mia attenzione è stata catturata dal frottage, una tecnica che avevo usato (e adorato!) da piccola, pur non conoscendone il nome. Si tratta di ottenere un disegno o una texture appoggiando un foglio di carta su una superficie in rilievo e sfregando sul foglio con un colore morbido, che lascerà sulla carta i segni delle parti sporgenti.
Anche al Piccolo T l'idea è piaciuta un sacco, e ha cercato subito delle superfici adatte da sfregare.
Così abbiamo giocato al frottage, nell'ordine, con:
Con un po' di presunzione (d'altra parte, alla fine del gioco il Piccolo T mi ha detto "Voglio proprio diventare un artista!") l'ho chiamata
Con questi strumenti, si crea due volte: prima si compone un disegno con i mattoncini piatti sulla base Lego, poi lo si riproduce sulla carta con il frottage. Un po' come dei piccoli Gutenberg in erba, con i nostri caratteri mobili.
Da cosa abbiamo iniziato? Ovviamente dalla T del piccolo T!
Non è arte, va bene, ma è uno dei segni più semplici da ricostruire (e se questo gioco può aiutare a imparare a conoscere le lettere, ben venga).
Poi abbiamo provato a riprodurre delle figure umane. O almeno qualcosa che ci somiglia.
Il Piccolo T ha deciso che era un robot: mi sa che aveva ragione lui.
Per diventare artisti veramente c'è ancora tempo.
Corso d'arte di Editoriale Scienza è proprio questo: un libro adatto dai 6-7 anni, ma che può offrire spunti di gioco e di sperimentazione già da molto prima. E l'entusiasmo con cui l'ha accolto il mio Piccolo T, quattro anni, lo dimostra.
Gliel'ho proposto selezionando le parti meno complicate, prendendolo come una raccolta di spunti e di idee sulle cose che si possono fare con carta, colori e fantasia. E conto di andare avanti così a lungo, spluciando di volta in volta le idee più giuste da proporre, finché sarà il momento di lasciare il libro competamente nelle sue mani di piccolo artista.
Corso d'arte si presenta come una cartellina, chiusa da un elastico. Al suo interno, il libro vero e proprio (a sinistra) e un blocco da disegno, con gli stencil delle lettere, pronti da usare, sulla copertina.
Tra le sue pagine si trovano consigli sugli strumenti da usare, nozioni sul colore e sulle tecniche, proposte di attività e, come spesso accade nei libri di Editoriale Scienza, alcuni inserti interattivi, come lo specchio per farsi l'autoritratto, la ruota dei colori da girare o la cornice da staccare e utilizzare per imparare il concetto di composizione.
Sfogliandolo, la mia attenzione è stata catturata dal frottage, una tecnica che avevo usato (e adorato!) da piccola, pur non conoscendone il nome. Si tratta di ottenere un disegno o una texture appoggiando un foglio di carta su una superficie in rilievo e sfregando sul foglio con un colore morbido, che lascerà sulla carta i segni delle parti sporgenti.
Così abbiamo giocato al frottage, nell'ordine, con:
- il suo T-rex e il suo triceratopo
- delle monete ("ma poi le rimettiamo nel salvadanaio, vero, mamma?")
- il telecomando
- dei Lego.
Con un po' di presunzione (d'altra parte, alla fine del gioco il Piccolo T mi ha detto "Voglio proprio diventare un artista!") l'ho chiamata
la lego art
Per iniziare le vostre creazioni servono:- una base di Lego
- alcuni mattoncini Lego piatti
- un foglio di carta
- un pastello a cera o una matita colorata.
Con questi strumenti, si crea due volte: prima si compone un disegno con i mattoncini piatti sulla base Lego, poi lo si riproduce sulla carta con il frottage. Un po' come dei piccoli Gutenberg in erba, con i nostri caratteri mobili.
Da cosa abbiamo iniziato? Ovviamente dalla T del piccolo T!
Non è arte, va bene, ma è uno dei segni più semplici da ricostruire (e se questo gioco può aiutare a imparare a conoscere le lettere, ben venga).
Poi abbiamo provato a riprodurre delle figure umane. O almeno qualcosa che ci somiglia.
Il Piccolo T ha deciso che era un robot: mi sa che aveva ragione lui.
Per diventare artisti veramente c'è ancora tempo.
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